Di cosa parliamo in questa lezione?
Benvenuto nella Growth Hacking Academy. In questa lezione parleremo di startup innovative. Se sei atterrato qui probabilmente stai valutando l’idea di aprirne una proprio qui in Italia. Ottima idea! Ma sei sicuro di conoscere tutti gli aspetti importanti di cui devi tener conto?
Se la risposta è no, sei sicuramente nel posto giusto: affronteremo argomenti quali startup innovative requisiti, startup innovative agevolazioni, startup innovative condizioni, statuto start up innovativa, registro start up innovative, costituzione start up innovativa, finanziamenti start up innovative, investire in start up innovative. Insomma se ti interessa l’argomento siamo certi che in questa lezione troverai tutto quello cerchi.
Prima di continuare con la lettura ti ricordiamo che qui, nella nostra Growth Hacking Academy, puoi trovare tanti spunti interessanti; in particolare non puoi perderti Growth Hacking per startup e Start Up di successo: come creane una, entrambe assolutamente propedeutiche a questa lezione.
A questo punto: let’s start… up!
Startup innovative: quando e perchè nascono
Il termine startup innovativa nasce ai tempi del governo Monti (per chi lo ricorda) con il cosiddetto Decreto crescita 2.0 del 2012 (DL 18 ottobre 2012, n. 179), il quale introduce un vero e proprio nuovo istituto giuridico, la startup innovativa appunto, al fine di perseguire più efficientemente obiettivi di crescita sostenibile, sviluppo tecnologico e occupazione giovanile e proponendosi di colmare il divario con i principali stati europei ed extraeuropei.
Obiettivo importante di questa manovra era anche quello di promuovere una maggiore mobilità sociale e attrarre in Italia imprese innovative, talenti e capitali dall’estero.
Da sottolineare anche che non viene privilegiato un settore particolare e nonostante uno dei fini primari sia l’occupazione giovanile non vi è limite di età per avviare una startup.
L’originale decreto si è evoluto più volte con successivi interventi normativi (Decreto Legge 28 giugno 2013, n. 76, noto come “Decreto
Lavoro”, convertito con Legge del 9 agosto 2013, n. 99; Decreto Legge 24 gennaio 2015, n. 3,noto come “Investment Compact”, convertito con Legge del 24 marzo 2015 n. 33 ) fino ad arrivare alla Scheda di sintesi della policy a sostegno delle startup innovative (la trovi qui) redatta il 27 marzo 2015.
Startup innovativa: definizione
Che cosa si intende quindi con il termine startup innovativa? Non è concessa troppa originalità in questa lezione: dovremo attenerci alla normativa che è molto specifica e puntuale.
Nella sezione IX, articolo 25 comma 2 puoi trovare l’esatta definizione di impresa start-up innovativa da cui deriva start-up innovativa che vorremmo tradurti in parole più semplici: si tratta di società di capitali, costituite anche in forma cooperativa, residenti in un qualsiasi paese dell’Unione Europea purché abbiano almeno una filiale o una sede produttiva in Italia. L’oggetto sociale deve essere esclusivamente o prevalentemente lo sviluppo, la produzione o la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto contenuto tecnologico.
Si tratta quindi di Srl (anche sotto forma di srl semplificata o a capitale ridotto – 1 euro), Sapa, Spa e, come precisato, Cooperative.
Ci sembra utile chiarire che una società di persone (ss o snc o sas) o una ditta individuale non possono essere considerate startup innovative.
Le startup innovative devono inoltre rispondere a determinati requisiti che approfondiamo nel prossimo paragrafo.
Requisiti startup innovativa
- Giovane età: deve svolgere attività di impresa da non più di 60 mesi (5 anni) rispetto alla data di presentazione della domanda.
- Sede: la sede principale degli affari e degli interessi deve essere in Italia, sebbene la sede legale possa essere eletta in un qualsiasi paese europeo.
- Fatturato: fatta eccezione per il primo anno, il totale del valore della produzione annua, risultante dall’ultimo bilancio che deve essere approvato entro sei mesi dalla chiusura dell’anno di esercizio, non deve eccedere i 5 milioni di euro (magari dirai tu! ma mai dire mai).
- Utili: gli utili non possono essere distribuiti né possono esserlo stati in passato.
- Attività innovative: lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico deve rappresentare l’oggetto sociale prevalente.
- Costituzione startup innovativa: la startup non può derivare da una fusione o scissione societaria e nemmeno dalla cessione di un’azienda, fosse anche soltanto di un ramo di essa.
Le startup innovative devono inoltre rispettare almeno uno dei seguenti tre requisiti:
- Ricerca e Sviluppo: volendo semplificare, la startup innovativa deve investire in Ricerca e Sviluppo almeno il 15% del più alto importo tra costo e valore della produzione. Ammettiamo quindi che il costo della produzione sia di 90 mila euro con un valore della produzione di 120 mila euro: si considera il 15% di 120.000 euro. Ne consegue che la startup dovrà destinare almeno 18.000 euro in ricerca e sviluppo.
- Personale qualificato: deve impiegare, per almeno 1/3 dei lavoratori, personale altamente qualificato (dottorandi, lavoratori già in possesso di Ph.d, laureati che abbiano maturato un’esperienza significativa di almeno 3 anni); oppure dovrà essere impiegato, per almeno i 2/3 dei lavoratori, personale in possesso di laurea magistrale.
- Brevetti: la startup deve aver registrato un brevetto industriale relativo alle biotecnologie, semiconduttori o varietà vegetali.
Abbiamo cercato di semplificare il più possibile per dare un’idea di massima sufficientemente precisa, ma comprensibile. Se vuoi conoscere tutte le virgole ti consigliamo di consultare con pazienza il testo del decreto legge alla sezione IX art 25 (lo trovi qui).
Iscrizione al registro delle imprese
Ok. Hai tutti i requisiti in regola? Allora puoi iscrivere la tua società nella sezione speciale delle startup innovative del Registro delle Imprese. Per fare questo dovrai inoltrare in via telematica in forma di Comunicazione Unica, un’apposita domanda a cui dovrai allegare una dichiarazione firmata digitalmente dal legale rappresentante, il quale sottoscriverà di essere in possesso dei necessari requisiti.
La dichiarazione dovrà essere rinnovata entro 30 giorni dall’approvazione del bilancio di ogni esercizio successivo e comunque entro sei mesi dalla chiusura dello stesso. Se vuoi dare un’occhiata al modello che dovrai compilare guarda qui.
Per avere una traccia da seguire per redarre lo statuto startup innovativa ti consigliamo di dare un’occhiata a questo pdf relativo a una startup in forma di srl.
Siamo certi ti farà piacere sapere che l’iscrizione nella sezione speciale è esente da qualsiasi spesa di bollo e segreteria così come ti garantirà l’esenzione per tutti gli atti depositati presso la Camera di Commercio, nonché dal pagamento del diritto annuale nei confronti della stessa.
Non male! Che ne dici? E questa è solo la prima di una serie di agevolazioni ben più sostanziose. Scoprile insieme a noi nel prossimo paragrafo.
Startup innovative agevolazioni
Abbiamo già sottolineato nel precedente paragrafo la snellezza della pratica di iscrizione (e rinnovo) alla sezione speciale del Registro delle Imprese e l’abbattimento degli oneri per l’avvio di impresa. Altre importanti agevolazioni per startup innovative sono:
- Disciplina del lavoro pensata apposta per le startup: il personale potrà essere assunto con contratti a tempo determinato di durata compresa fra i 6 e i 36 mesi. Terminati i 36 mesi, il contratto potrà essere ulteriormente rinnovato una sola volta, per un massimo di altri 12 mesi, arrivando quindi complessivamente a 48 mesi. Terminato questo periodo il lavoratore potrà continuare a lavorare nella startup solo con contratto a tempo indeterminato. Da notare che a differenza delle imprese normali, la startup nei primi 36 mesi può rinnovare i contratti senza rispettare i periodi di pausa normalmente previsti (10 o 20 giorni a seconda della durata del contratto).
- Work for Equity: come avevamo già accennato nella scorsa lezione relativa alle Start Up di successo: come creane una i collaboratori di una startup possono essere pagati con stock options e i consulenti o fornitori di servizi esterni attraverso schemi di work for equity. A tutti i creditori si applicano le condizioni di irrilevanza fiscale e contributiva. Un’ottima soluzione per invogliare a salire sul carro di una startup.
- Incentivi fiscali: spettano a chi investe direttamente o indirettamente in una startup innovativa, sia che si tratti di una persona fisica (potrà detrarre il 19% dell’IRPEF) sia di una persona giuridica (potrà dedurre il 20% dell’imponibile IRES). L’incentivo fiscale è maggiore in caso di investimento in start up a vocazione sociale o che operano in ambito energetico.
- Crowdfunding: si possono raccogliere finanziamenti tramite piattaforme online autorizzate. Anche di questo ne avevamo parlato nella precedente lezione sulle startup di successo.
- Accesso al Fondo Centrale di Garanzia: questo fondo concede garanzie su eventuali prestiti bancari fino a un massimo di 2.500.000 euro tramite accesso facilitato, gratuito e diretto.
- Sostegno nel processo di internazionalizzazione da parte dell’Agenzia ICE.
- Fail-fast: le startup innovative non sono soggette alla disciplina del fallimento per permettere all’imprenditore di riprendersi velocemente e poter intraprendere una nuova attività.
Incubatore di start up
Nell’ambito delle startup e dell’innovazione in genere giocano un ruolo molto importante i cosiddetti incubatori. La Commissione Europea definisce Incubatore di impresa “un’organizzazione che accelera e rende sistematico il processo di creazione di nuove imprese”.
Un po’ vago come concetto? Te lo chiariamo subito.
L’incubatore si serve di strumenti variegati per sostenere una startup. Può per esempio offrire una sede fisica dove operare, garantire un finanziamento a fondo perduto, inserire l’impresa in un network socio-imprenditoriale già attivo che possa garantire contatti e servizi di consulenza. Tutto questo in genere copre un periodo non superiore ai 36 mesi.
Gli incubatori, siano essi pubblici o privati, perseguono generalmente un obiettivo economico, il che li differenzia, per esempio, dagli spazi di co-working. Per tale motivo operano un’attenta selezione delle startup che reputano più promettenti e sulle quali ritengono più vantaggioso investire.
Elenco startup innovative 2019
Come? Vuoi un elenco delle startup innovative 2019?
Ma hai idea di quante siano? Un elenco a nostro avviso sarebbe davvero poco utile. TI invitiamo invece a consultare la seguente pagina del Registro delle Imprese dove più di un migliaio di imprese innovative si raccontano. Puoi fare una ricerca per settore, area geografica e altri criteri e poi puoi andare a vedere per ciascuna risultante le sue caratteristiche più o meno complete.
Conclusione
Siamo arrivati alla fine di questa lezione che ti ha permesso di conoscere che cosa sono le startup innovative, il loro significato nel panorama economico italiano, quali requisiti devono soddisfare per essere iscritte al registro delle startup innovative e quale procedura è necessario seguire.
Hai anche acquisito tutti gli elementi per valutare le numerose agevolazioni, che sono state pensate per sostenere le imprese innovative, sia a livello fiscale che di rapporti con collaboratori e fornitori esterni.
Ti abbiamo brevemente raccontato cosa sono e come poter trarre vantaggio dagli incubatori e come poter dare una bella sbirciata alle ormai numerosissime startup innovative italiane. Ce la stanno facendo loro, ce la puoi fare anche tu!
Se hai apprezzato questa lezione sulle startup innovative non perderti le prossime, qui nella tua Growth Hacking Academy preferita! Ti aspettiamo per continuare a crescere insieme.
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