Di cosa parliamo in questa lezione?
Google Panda, è questo l’argomento di cui parleremo in questa lezione. Cos’è Google Panda e come funziona? Quali sono i suoi principali e più rilevanti aggiornamenti e come questi si sono riflessi sui risultati di ricerca? Perchè Google Panda è ancora rilevante nel 2019? Come ha cambiato il modo di fare Search Engine Optimization (SEO)… sono molti gli argomenti che tratteremo.
Come saprai nella nostra SEO Academy trattiamo tutti gli argomenti correlati al posizionamento sui motori di ricerca. Se sei nuovo ti consiglio di dare un’occhiata alle precedenti lezioni… abbiamo trattato diversi argomenti che ti saranno utili per comprendere meglio quello di cui parleremo in questo articolo.
Se sei interessato a questa lezione probabilmente è perché vuoi capire il funzionamento di Google Panda in modo da adattare la tua strategia SEO.
Allora non esitiamo oltremodo e partiamo!
Google Panda cos’è?
Google Panda è il nome ufficiale di uno dei più importanti aggiornamenti dell’algoritmo generale della compagnia di Mountain View (Hummingbird). Prima di prendere il nome dell’ingegnere che ne ha curato lo sviluppo, Navneet Panda, i marketer si riferivano a questo aggiornamento col nome di Google Farmer Update. Questo nome rimanda direttamente al motivo per il quale questo update è stato lanciato nel febbraio del 2011 (anche se in Italia i sui effetti si sono prodotti solo nell’agosto del 2012).
Perché nasce?
L’algoritmo Google Panda è un filtro che nasce appunto per filtrare dai più di 100 miliardi di documenti presenti nel suo indice i content farms.
I content farm sono pagine brevi con contenuti di bassa qualità prodotte in elevato numero (spesso da siti, portali e aggregatori di notizie al solo fine di inserire paid ads).
Grazie a tecniche di Grey e Black Hat SEO come il keyword stuffing, testo nascosto e cloaking, questi contenuti spam a volte impedivano ai contenuti di qualità di scalare le SERP.
Per questi motivi nel 2016 Google annuncia ufficialmente che Panda è stato integrato in Hummingbird.
Quali problematiche presenti nelle SERP risolve?
Oltre ai già menzionati “content farm”, i vari refresh e update di Google Panda che si sono susseguiti nel tempo, si sono focalizzati nel contrastare:
- Thin contents: sono dei contenuti caratterizzati da un testo breve e con poco contenuto informativo.
- Contenuti duplicati: qui non ci si riferisce però alla presenza in una pagina di parti identiche più o meno estese di un altro testo, ma bensì alla ridondanza di contenuti riguardo uno specifico argomento. È John Mueller stesso a chiarire questo punto ribadendo che Panda mira ad incoraggiare la produzione di contenuti unici e originali e in grado di apportare un reale valore all’utente.
- Contenuti di bassa qualità: sono dei contenuti che non apportano valore all’utente in ragione del basso livello di profondità del tema trattato e/o che riportano al loro interno link.
- Carenza di autorità/affidabilità: si fa riferimento qui a contenuti prodotti da fonti non considerate affidabili o verificate.
- User generated content (UGC) di bassa qualità: sono dei contenuti brevi, poco attenti al rispetto delle regole e forme grammaticali e testuali, e di poco valore informativo creati dagli utenti.
- Machine generate dcontent (UGC) di bassa qualità: sono dei contenuti con le caratteristiche delle UGC ma create da macchine.
- Siti bloccati dagli utenti: i siti bloccati dagli utenti sui motori di ricerca o attraverso estensioni di browser come quella di Chrome sono indici di una bassa qualità della pagina.
- Broken link: link che puntano verso una risorsa non più disponibile.
- Pagine non ottimizzate: tutte le ottimizzazioni SEO che abbiamo visto nelle lezione dell’academy.
Come funziona Google Panda?
Qual è il “meccanismo” utilizzato da Google Panda per premiare i siti con contenuti freschi e di qualità ed eliminare dalle SERP quelli con le problematiche esposte in precedenza?
Google Panda, in combinazione con altri algoritmi di Google quali ad esempio PageRank, assegna a ciascuna pagina un punteggio (da 1 a 10) o “quality score”.
Da poi un valore calcolato analizzando alcuni segnali o fattori (si ritiene siano oltre 200 e 10 mila le variazioni dei sotto segnali – approfondimento) che il sistema di apprendimento di Google mette in relazione alla qualità di un contenuto.
Sia il quality score che i segnali vengono utilizzati per il calcolo di rilevanza e autorità, variabili in base alle quali l’algoritmo di Google stabilisce l’ordine dei contenuti nelle SERP. Ad oggi sono solo 3 i fattori o segnali di ranking riconosciuti o annunciati come tali da Google: links, contenuti e RankBrain.
Come funziona Panda spiegato da Google
Il 3 marzo 2011 in occasione dell’annuale conferenza TED, Amit Singhal e Matt Cutts di Google intervistati da Wired spiegano come funziona Panda e di come per lo sviluppo dell’algoritmo si sia proceduto ad una comparazione tra vari segnali di ranking ed il ranking attribuito dagli utenti a contenuti di qualità.
In altre parole il sistema di apprendimento di Google, oltre ai segnali da lui rilevati, tiene conto della valutazione in merito alla qualità di una pagina o sito, data da un utente in base a dei parametri.
Quali sono questi parametri?
Questo non viene precisato durante l’intervista ma da li a breve Amit Singhal, capo ricercatore di Google, pubblica un post sul Google Webmaster Central blog intitolato More guidance on building high-qualitysites. In questo post Singhal indica 23 domande che rappresentano una sorta di linea guida da seguire o di check-list per verificare la qualità del proprio sito.
Di seguito riportiamo la traduzione delle domande:
- Avete fiducia nelle informazioni presentate in questo articolo?
- Questa pagina è stata scritta da un esperto o entusiasta che conosce bene l’argomento o in modo superficiale?
- Il sito ha dei contenuti duplicati, sovrapposti o ridondanti riguardo ad uno stesso o argomento simile con leggere variazioni della keyword?
- Questo articolo presenta degli errori ortografici, stilistici o di contenuto?
- Gli argomenti proposti seguono il reale interesse degli utenti o sono stati prodotti provando ad indovinare quelli che rankano meglio sui motori di ricerca?
- Sono presenti in questo articolo un numero eccessivo di annunci pubblicitari che distraggono o interferiscono con i contenuti principali?
- Saresti a tuoi agio nel lasciare i dati della tua carta di credito a questo sito?
- L’articolo propone contenuti originali, informazioni rilevanti e report, ricerche e analisi originali?
- La pagina fornisce un alto valore rispetto alle altre pagine della SERP?
- Quanto controllo di qualità è stato fatto sui contenuti?
- L’articolo descrive tutte e 2 i lati della storia?
- Il sito è riconosciuto come un’autorità nel topic che tratta?
- Il contenuto è prodotto in serie, esternalizzato ad un numero elevato di writers o diffuso in una vasta rete di siti?
- L’articolo è stato realizzato con cura o appare frettoloso?
- Per una query relativa alla salute, ti fideresti delle informazioni presenti nel sito?
- Riconosceresti questo sito come fonte autorevole quando menzionato per nome?
- L’articolo fornisce una descrizione completa dell’argomento?
- L’articolo contiene analisi approfondite o informazioni interessanti che non sono delle ovvietà?
- È questo il tipo di pagina che desideri aggiungere ai preferiti, condividere con un amico o raccomandare?
- Ti aspetteresti di vedere questo articolo in una rivista stampata, un’enciclopedia o un libro?
- Gli articoli sono brevi, non sostanziali o carenti di dettagli utili?
- Le pagine sono prodotte con grande cura e attenzione ai dettagli oppure no?
- Gli utenti si lamenterebbero vedendo le pagine di questo sito?
Google Panda & SEO
Con l’avvento di Google Panda, marketer e SEO sono stati costretti a ripensare al modo in cui creare i loro contenuti. A distanza di alcuni mesi dal suo rilascio (23 febbraio 2011), Google Panda Algorithm update ha interessato più del 12% dei risultati di ricerca in lingua inglese.
L’anno successivo nei soli Stati Uniti la perdita di posizionamento in SERP ha incoso negativamente per milioni di dollari nei bilanci delle principali “content farm” quali About.com, Demand Media e Yahoo Associated Content.
E’ apparso chiaro da subito che l’adozione di tattiche SEO quali keyword stuffing e article marketing, l’utilizzo di pubblicità intrusive e la scrittura di testi poveri di contenuti informativi avevano ormai fatto il loro tempo.
Come recuperare penalizzazioni Google Panda?
Google Panda ha cambiato il codice o la logica di funzionamento dell’algoritmo Google ed è opinione diffusa che recuperare posizioni dopo essere stati penalizzati è Google Panda e Penguin è molto difficile.
Di seguito riportiamo alcune tra le tattiche di recupero da penalizzazione Panda maggiormente utilizzate e consigliate:
- Qualità dei Contenuti: assicurati che i tuoi contenuti non presentino una o più delle problematiche precedentemente esposte, comuni alle content farms.
- Revisiona i contenuti assicurandoti che non vi siano troppe ads o link di affiliazione.
- Assicurati che i tuoi contenuti colgano esattamente l’intento di ricerca degli utenti.
- Rimuovi o modifica i contenuti duplicati.
- Utilizza i tag nofollow o noindex per bloccare l’indicizzazione di contenuti duplicati o che presentano altre problematiche.
Oltre a queste ve ne sono altre indicate da Amit Singhal nel post pubblicato sul Google Webmaster Central blog menzionato in precedenza.
Le tattiche o consigli sono le/i seguenti:
- Rimuovi, incorpora o migliora i contenuti di bassa qualità in pagine che apportino reale valore all’utente o spostale in un dominio differente.
- Continua ad ottimizzare il tuo sito tenendo in mente le domande riportate nel post.
Google Panda: aggiornamenti e refresh
Dal 2011 al 2015, Google Panda è stato interessato da 30 tra refresh o aggiornamenti che riportiamo riassunti in ordine cronologico:
- 23 febbraio 2011: Panda 1.0 –> rilascio algoritmo.
- 11 aprile 2011: Panda 2.0 (# 2) –> è il primo update dell’algoritmo dopo il rilascio e impatta query in lingua inglese a livello globale. Incorpora segnali addizionali quali ad esempio i siti bloccati direttamente dagli utenti tramite una estensione di Chrome.
- 9 maggio 2011: Panda 2.1 (#3) –> inizialmente chiamato Panda 3.0 in seguito è google stessa a chiarire che si trattava solo di un refresh di dati.
- 21 giugno 2011: Panda 2.2 (#4)
- 23 luglio 2011: Panda 2.3 (#5)
- 12 agosto 2011: Panda 2.4 (#6) –> international. L’algoritmo viene rilasciato in tutti i paesi anglofoni e non ad eccezione di Giappone, Cina e Corea.
- 28 settembre 2011: Panda 2.5 (#7) –> Panda related Flux. Altro update che riguarda i siti in lingua inglese, Italia ed europa ne sono escluse.
- 5 ottobre 2011: Panda 3.0 (#8) –> flux. Oltre a dei nuovi segnali è stato ricalcolato il modo in cui l’algoritmo impatta sui siti.
- 18 novembre 2011: Panda 3.1 (#9) –> è Google stessa ad annunciare che si tratta di un refresh minore e che impatterà meno del 15 delle ricerche.
- 18 gennaio 2012: Panda 3.2 (#10) –> è Google stessa a chiarire che si trattava solo di un refresh di dati.
- 27 febbraio 2012: Panda 3.3 (#11) –> altro refresh di dati.
- 23 marzo 2012: Panda 3.4 (#12)
- 19 aprile 2012: Panda 3.5 (#13)
- 27 aprile 2012: Panda 3.6 (#14)
- 8 giugno 2012: Panda 3.7 (#15) –> altro refresh di dati ma ha avuto un maggior impatto sulle query.
- 25 giugno 2012: Panda 3.8 (#16)
- 24 luglio 2012: Panda 3.9 (#17)
- 20 agosto 2012: Panda 3.9.1 (#18) –> refresh di dati ma di minore rilievo rispetto al precedente.
- 18 settembre 2012: Panda 3.9.2 (#19)
- 27 settembre 2012: Panda Update 20 –> viene introdotto il nuovo filtro EMD (Exact match domain) che si riflette nella misura del 2.4% sulle query in lingua inglese e cambia il modo in il settore chiama i nuovi update.
- 5 novembre 2012: Panda 21
- 21 novembre 2012: Panda 22
- 21 dicembre 2012: Panda 23 –> refresh di dati di rilievo minore.
- 22 gennaio 2013: Panda 24
- 14 marzo 2013: Panda 25 –> annunciato da Matt Cutts il quale dapprima afferma che questo sarà l’ultimo aggiornamento prima dell’incorporazione dell’argoritmo in Hummingbird, cosa che il 23 giugno ritratta precisando che i nuovi update verranno effettuati con minore frequenza rispetto al passato.
- 28 giugno 2013: Panda 26
- 18 luglio 2013: Panda Recovery (#27) –> con questo update si è voluto correggere alcune rigidita nelle attività di Panda che hanno determinato per vari siti delle penalità ed aiutare i siti stessi a recuperare posizioni nelle SERP.
- 19 maggio 2014: Panda 4.0 (#28) –> è sia un aggiornamento “broad core” sia un refresh dei dati. Ad annunciare l’update è stato Matt Cutts via Twitter, il giorno seguente. In base ai dati ufficiali, ad essere colpite sono state il 7,5% delle query in lingua inglese ma anche di lingue diverse.
- 23 settembre 2014: Panda 4.1 (#29) –> altro update core ad impattare nella misura del 3-5 % le query in lingua inglese e che include alcuni cambiamenti nell’algoritmo. A causa del lento rilascio la data certa non è nota ma l’annuncio è stato dato il 25 settembre.
- 18 luglio 2015: Panda 4.2 (#30) –> Google annuncia che il rilascio del nuovo update richiederà mesi e che questo sarà l’ultimo update dell’algoritmo.
- 11 gennaio 2016: Incorporazione (#31) –> Google conferma che Panda è stato incorporato in Hummingbird.
Conclusione
In questa lezione della tua SEO Academy preferita abbiamo parlato di Google Panda. Ti abbiamo dato tutte le informazioni necessarie per comprendere cos’è e come funziona questo algoritmo di ricerca e offerto un breve riassunto degli aggiornamenti che lo hanno riguardato.
I motori di ricerca cercano continuamente di migliorare il modo in cui potere fornire all’utente dei contenuti di qualità in relazione ad una data query. Machine learning, intelligenza artificiale, SEO semantica, Neural Matching,… sono solo alcune novità recentemente introdotte che si riflettono sul ranking dei contenuti e quindi sul modo di fare SEO e del cui sviluppo continueremo a trattare nelle prossime lezioni.
Rimani aggiornato e continua a seguirci, nelle prossime lezioni della SEO Academy parleremo di altre cose molto interessanti…
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