Strategia SEO, è questo l’argomento di cui parleremo in questa lezione. Cos’è una strategia SEO, come creare una strategia SEO, come definire una strategia SEO, quali gli errori da evitaredifferenze tra una strategia SEO e SEM, strategia SEO internazionale, strategie SEO per l’e-commerce,… sono molti gli argomenti che tratteremo.

Come saprai nella nostra SEO Academy trattiamo tutti gli argomenti correlati al posizionamento sui motori di ricerca. Se sei nuovo ti consiglio di dare un’occhiata alle precedenti lezioni… abbiamo trattato diversi argomenti che ti saranno utili per comprendere meglio quello di cui parleremo in questo articolo.

Se sei interessato a questa lezione probabilmente è perché non hai definito una tua strategia di Search Engine Optimization o questa non ti sta permettendo di raggiungere i tuoi obiettivi di business. E ti vuoi concentrare soprattutto su come funziona una strategia SEO e sul metodo da seguire.

Ma basta con le introduzioni, partiamo!

 

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Strategia SEO cos’è?

Una strategia SEO è un piano coordinato di azioni definite da una azienda o un brand per raggiungere i propri obiettivi SEO (posizionamento sui motori di ricerca, incremento di traffico e conversioni, attrarre lead qualificate, una migliore brand awareness,…).

Lo sviluppo di una efficace strategia SEO implica una chiara definizione degli obiettivi di lungo termine, una conoscenza approfondita del target audience e dei loro interessi e necessità, nonché la selezione di idonei strumenti e tattiche.

 

Perché hai bisogno di una strategia SEO

Da una indagine svolta dalla rivista “Time”, è emerso che il tempo di permanenza di un utente tipo in una pagina di un sito web è di appena 15 secondi. Questo significa che hai davvero poco tempo per creare nei tuoi visitatori interesse ed engagement, per cui nulla deve essere lasciato al caso. Al di là dei numerosi benefici offerti dalla SEO (in rete si trovano numerosi dati a riguardo), vi sono poi dei casi in cui l’adozione di una strategia SEO è particolarmente necessaria:

  • Il mercato o la nicchia di mercato in cui stai operando è molto competitiva e si incontrano delle difficoltà ad emergere
  • Gli obiettivi di marketing che si vogliono raggiungere con il sito web non sono chiari e presentano delle ambiguità
  • Il sito è composto da numerose pagine che richiedono una intensa attività di gestione e manutenzione di cui si rischia di non rimanere traccia

 

SEO strategy e commerce

Free image from Pixabay

 

Tipi di strategie SEO

Non esiste una chiara classificazione delle strategie SEO.

La distinzione può essere basata sul tipo di sito, oppure sul mercato target. Nel primo caso ad esempio, una strategia SEO per l’e-commerce è completamente diversa rispetto a quella di un blog. Nel secondo caso invece, una strategia SEO internazionale è diversa da una strategia SEO su una singola nazione.

Altre distinzioni possono essere fatte in base alla combinazione di due parametri: situazione corrente del sito (nuovo, non recente, con alta oppure bassa domain authority) e obiettivi che si vogliono perseguire.

Molto più comunemente le strategie di posizionamento vengono classificate in base alla loro focalizzazione su uno o più tra questi aspetti:

  • contenuti;
  • aspetti tecnici e/o di SEO on-page e SEO off-page;
  • brand (reputazione, engagement, brand identity/awareness).

 

Strategia SEO internazionale

Il posizionamento SEO per siti multilingua necessita di strategie SEO differenti anche dal punto di vista tecnico. Queste vanno dalla scelta della struttura del sito (ccTLD, sottodirectory o sottodominio) all’organizzazione dei contenuti per sottodirectory o sottodominio, all’inserimento del markup html Hreflang all’interno dell’head del sito. Ma una strategia SEO internazionale efficace passa anche dall’identificazione delle principali keyword di riferimento a livello locale e dall’analisi della competitività.

In una delle prossime lezioni dell’Academy spiegheremo nel dettaglio come gestire una strategia SEO internazionale.

 

Strategia SEO per e-commerce

La SEO, e quindi le relative strategie per il posizionamento di siti e-commerce, presenta delle peculiarità ma quest’ultime non possono prescindere da una comune attività di pianificazione, implementazione e monitoraggio. Ad una pubblicazione di contenuti di qualità, l’acquisizione naturale di inbound link di qualità, il mantenimento di una campagna social media si sommano inoltre tutto un insieme di tattiche ad iniziare dall’individuazione delle giuste keyword e dalla creazione di descrizione uniche per ogni prodotto.

In una delle prossime lezioni dell’Academy spiegheremo nel dettaglio come gestire una strategia SEO per e-commerce.

 

Come sviluppare una strategia SEO efficace

Nella pratica comune molti SEO manager o consulenti SEO iniziano a sviluppare una buona strategia SEO partendo da una analisi iniziale del sito web (SEO audit). Il SEO strategy plan che si andrà a definire dovrà fare emergere quali sono i punti di forza e di debolezza dell’attuale infrastruttura del sito e fornire chiare indicazioni su cui basare poi le decisioni. Durante la verifica l’auditor con l’aiuto di una check-list esamina numerosi aspetti tra i quali:

  • Architettura del sito e user experience (UX)
  • Link interni e anchor text
  • Link building profile dei competitors
  • Metadati inclusi tag title e meta description
  • Tag di intestazione (H1, H2, H3, ecc.) e Tag Alt delle immagini
  • Infrastruttura di file e codici inclusi script, contenuti duplicati e rel canonical, sitemap.XML, redirect 301
  • Lunghezza e qualità dei contenuti
  • Frequenza di aggiornamento dei contenuti
  • Presenza di social signals
  • Analisi dei competitors

Questa analisi ha principalmente lo scopo di fornire indicazioni utili a:

  1. Comprendere qual è il settore di appartenenza del business, qual è il suo target audience, chi sono i competitors, se il budget permette di eseguire una campagna SEO competitiva e se le attuali target keyword stanno performando più o meno bene nelle SERP
  2. Identificare problemi: presenza di bug che impattano sul crawling ed eventuali problemi sulla velocità di caricamento delle pagine
  3. Identificare opportunità: ricerca di argomenti o contenuti non ancora coperti dai competitor
  4. Trovare soluzioni e stabilire le priorità d’intervento
  5. Stabilire quali sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere con la campagna SEO e allineare questi obiettivi con quelli dei clienti

 

SEO strategy ecommerce

Free image from Pixabay

 

Strategia SEO & contenuti

La creazione e/o ottimizzazione in ottica SEO di contenuti vari (testuali, video, titoli di schede prodotto, ecc.) è uno dei pilastri di una solida strategia SEO. Più i contenuti rispondono esattamente alle query di ricerca, maggiori sono le loro possibilità di arrivare primi su Google.

Perché questo avvenga occorre però che questi contenuti rispondano a determinate caratteristiche:

  • Siano attuali, unici e capaci di stimolare interesse, interazione e condivisione
  • Siano di qualità: siano informativi e forniscano valore per una determinata audience
  • Siano in linea con i principi di competenza, autorevolezza e credibilità (E-A-T) di Google
  • Siano capaci di cogliere non solo l’intento di ricerca degli utenti ma anche le radici stesse dei loro bisogni
  • Abbiano un’alta chance di attrarre link da siti autorevoli

 

Questa strategia SEO si delinea in più step.

 

Step 1: crea una lista di argomenti

In questa prima fase dovrai creare una lista di argomenti rilevanti peri tuoi clienti target sui quali ti vuoi posizionare.

Un buon punto di partenza è quello di redigere una lista di 10-15 termini associati ai prodotti/servizi da te offerti. Questa lista può includere anche termini che fanno riferimento ad argomenti generici come ad es. “strategia SEO”, l’importante è che siano significativi per il tuo business.

Per compilare questa lista aiutati con Google Keyword Planner (GKP) e  con altri tool SEO per misurare i volumi di ricerca e la competitività delle keyword e fai un’analisi del tuo sito web con Google Search Console per capire le keyword che già copri.

Una volta compilata la lista seleziona 10-15 keyword per te importanti (che chiameremo pillar) e ordinale per rilevanza in rapporto al tuo business.

 

Step 2: ricerca delle keyword o keyword research

Una volta scelto l’argomento, il passo successivo è quello di trovare la parola chiave principale (la top keyword su cui impostare contenuti e strategia di SEO copywriting). Una volta trovata la keyword principale, andranno ricercate 10-15 keyword (distribuite tra secondarie, correlate e long tails) che trattano in dettaglio aspetti legati alla top keyword (e che chiameremo sub topic).

Il fondamentale processo di ricerca di queste keyword e frasi è denominato keyword research. Questa può essere svolta attraverso vari tool, alcuni gratuiti come Google Keyword Planner, Google Suggest, Google Trends e Ubersuggest, altri in versione freemium o ad pagamento come Ahrefs e SEMRush.

 

Ma approfondiamo insieme 2 tools che consigliamo per questa ricerca keywords: Google Keyword PlannerUbersuggest:

 

Google Keyword Planner

Cerca Google Ads (ex Google Adwords) o vai qui ed effettua la registrazione. Accedi al tuo account, clicca in alto a destra su “Strumenti” e scegli “Strumento di pianificazione della parola chiave” nella sezione “Pianificazione”. Clicca su “trova nuove parole“ ed inserisci la keyword, quindi avvia la ricerca.

Ad esempio per la keyword “strategia SEO”, che è la keyword principale sulla quale abbiamo creato questo articolo, abbiamo ottenuto il seguente risultato:

 

Strategie di SEO

Image from ads.google.com

 

Come vedi dall’immagine sopra, “Strategia SEO” ha un volume di ricerca mese maggiore rispetto ad altre keyword come “strategia SEO significato”, “migliore strategia SEO”, “SEO strategy b2b” o “Strategie di SEO” ed è per questo che è stata scelta come parola chiave principale su cui impostare l’articolo.

Tuttavia per essere sicuri di avere scelto la kw giusta, con l’aiuto di tool come Ahrefs keyword Explorer e Ubersuggest consigliamo di verificare che:

  • la Keyword Difficulty (KD) non sia superiore a 50 se il tuo sito è abbastanza nuovo o ha una scarsa Domain Authority è preferibile creare contenuti basandosi sulle long tail keyword le quali offrono maggiori possibilità di posizionamento
  • non vi siano grandi brand (Amazon ad esempio) che competono per la vostra stessa core keyword
  • nella SERP risultino posizionati post di magazine, Q&A, forum, ecc. (questi sono tutti indici che la keyword scelta non è competitiva)

Una volta eseguita questa verifica il prossimo step è quello di definire i tuoi principali competitors.

 

Ubersuggest

Una volta aperta la home page del sito (vai al sito ufficiale) basta inserire nei relativi campi la keyword e la nazione e far partire la ricerca.

 

strategie SEO

Image from https://neilpatel.com/ubersuggest/

 

Come si può vedere nell’immagine sopra, questo tool fornisce numerose ed utili informazioni tra i quali: volume, competizione, numero di risultati e CPC riferiti alla keyword prescelta nonché informazioni relative ai principali competitor posizionati per la keyword di nostro interesse.

 

Step 3: analisi dei competitors

L’analisi dei competitors è parte integrante di un piano di marketing ma qui quello che a noi interessa è verificare quali sono i principali competitor posizionati per la keyword di nostro interesse.

Questo dato lo possiamo facilmente ricavare da tool come Ubersuggest, Moz, Semrush ed altri tool.

Se abbiamo già prodotto dei contenuti per il nostro sito possiamo analizzare i siti dei nostri competitor per individuare gap di keyword (keyword che i nostri competitor coprono e noi no) o trovare idee che ci permettono di migliorare i nostri contenuti e superare la concorrenza.

Un modo di operare è il seguente:

  1. scaricate ed installate le estensioni Moz toolbar e Seo Quake sul vostro browser
  2. inserite nel browser la top keyword
  3. esportate tramite Moz i primi 10 risultati della serp in formato csv o excel
  4. andate su Ahrefs e dal menu in alto a destra “Di più” selezionate “Batch analysis”
  5. inserite quindi le URL dei vostri competitors e selezionate URL dal menu “Modalità target” come indicato nell’immagine sotto e cliccate su “analizza”
  6. copiate i dati relativi alle condivisioni social (Facebook, Google+, LinkedIn) e Referring Domain (RD) in una colonna che avrete creato sul file csv o excel
  7. tramite le estensioni Moz toolbar e Seo Quake rilevate l’età del sito, nr di backlink e inserite questi dati in tabella
  8. analizzate ora manualmente la pagina di ciascun competitor e verificate nr e tipologia di eventuali media presenti (video, immagini, infografiche, pdf, ecc.) e riportate anche questi dati nel file csv o excel

 

SEO Audit

Image from https://ahrefs.com

 

Step 4: crea contenuti ottimizzati per Hummingbird

Google ha aggiornato il suo algoritmo, con l’aggiornamento Hummingbird, e introdotto nuove funzionalità come “Kwnoledge Graph” che le permettono di capire le differenze concettuali e restituire risultati rilevanti e pertinenti alla query di ricerca (SEO semantica). L’ottimizzazione basata quasi esclusivamente sulle keyword e la loro ripetizione è quindi ormai un lontano ricordo.

Focalizza quindi la tua strategia SEO nel creare dei contenuti che includano variazioni della tua top keyword ed un mix di keyword correlate e long tail con una bassa competitività ed un alto volume di ricerca. Distribuisci inoltre nel testo delle LSI keyword, delle kw cioè che aiutano Google a capire di cosa parlano i vostri contenuti, e/o utilizza le stesse per creare dei contenuti.

Ecco alcuni semplici modi per individuare le LSI keyword:

  1. utilizza dei tool come LSIkeyword e LSI keyword generator
  2. analizza le parole evidenziate in grassetto che compaiono nelle meta description dei primi 10 risultati della serp
  3. utilizza Google Suggest: scrivi una query come ad esempio “content marketing” su Google e lo stesso motore di ricerca di suggerirà delle keyword, molte delle quali sono delle LSI keyword. Utilizza lo stesso procedimento per altri motori di ricerca incluso Youtube

 

SEO strategy

Image from Google

 

  1. scrivi una query su Google e vai alla sezione posta in fondo alla pagina “ricerca correlate”. Molte delle keyword presentate sono anch’esse delle LSI keyword

 

parole chieve correlate

Image from Google

 

Step 5: organizza i tuoi contenuti sul modello “Topic Cluster”

Per posizionare i contenuti in cima ad un elenco di risultati di un motore di ricerca (SERP) evita il keyword stuffing ma preferisci piuttosto organizzare i tuoi contenuti seguendo il modello “Topic Cluster”. Il motore di ricerca di Mountain View, infatti, dopo l’aggiornamento Rankbrain (2015) privilegia l’indicizzazione di contenuti con argomenti specifici, i cosiddetti “topic cluster”.

In sintesi un “topic cluster” consiste in una “pagina pilastro” o pillar page che copre ogni aspetto di un argomento, a cui sono collegate tramite dei link più pagine secondarie o sub topic che trattano con maggiore dettaglio alcuni aspetti dell’argomento principale trattato nella pillar page.

 

Cluster model

Image from hubspot.com

 

Per costruire una strategia SEO vincente seguendo questo modello crea una pagina/articolo intorno ad una specifica top keyword, ad es.“Digital Marketing” (step 1), quindi ricerca argomenti ad essa attinenti come ad es. “Email Marketing”, Social Media Marketing,… (step 2) e per ciascuna di esse crea dei contenuti che saranno poi linkati alla pillar page “Digital Marketing” per creare il tuo cluster.

 

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Strategie SEO: errori comuni da evitare

Di seguito si riportano alcuni tra i più frequenti errori assolutamente da evitare in una strategia SEO:

  1. Ottimizzare i contenuti intorno ad una sola keyword: come abbiamo ormai capito, grazie a machine learning e intelligenza artificiale, i motori di ricerca sono enormemente migliorati nel capire l’intento di ricerca. Per questo, oltre che inefficace, questa pratica è da evitare anche per il fatto che fornisce all’utente una scarsa User Experience.
  2. Non ottimizzare la velocità del sito web: la velocità di caricamento assicura all’utente una buona User Experience e un elevato crawl rate. Vi sono numerosi tool per misurala ed alcuni come GTMetrix, Google Page speed insight, Pingdom e YSlow danno anche indicazioni su come migliorarla.
  3. Non ottimizzare per altri Search Engines: sebbene più del 79 % delle ricerche su desktop vengano effettuate su Google (con più di 63.000 ricerche al secondo), è buona pratica ottimizzare i contenuti anche per Bing e Yahoo.
  4. Focalizzazione sulla quantità più che la qualità: la pubblicazione di numerosi contenuti non garantisce risultati specialmente se questi contenuti sono di bassa qualità. Rankbrain inoltre penalizza fortemente questo tipo di contenuti.
  5. URL non ottimizzata: spesso si lascia che sia il titolo di una pagina o di un blog post a rappresentare la URL. Utilizza delle URL brevi e semplici, e ricorda d’includere in esse la focus keyword (ad esempio se la tua keyword fosse “Strategia SEO” –> www.tuosito.it/strategia-seo).
  6. Mancata inclusione di link esterni: i link esterni forniscono agli utenti rilevanti informazioni e vengono visti da questi e dai motori di ricerca come segnali di qualità dei contenuti.
  7. Mancata eliminazione di errori nel codice html: durante un SEO audit vengono spesso riscontrati degli errori al codice html della pagina che se non corretti incidono in misura diversa sul posizionamento SEO dei contenuti.  Questi errori sono spesso dovuti a:
    1. Duplicazione o assenza del tag title
    2. Link rotti (Broken links)
    3. Immagini prive del testo alternativo o alt text
    4. Pagine bloccate dai robots.text
    5. Redirect di tipo 302 che dovrebbero essere di tipo 301
  1. Bassa qualità dei link: spesso nel fare link building si pensa solo alla quantità di backlink che si hanno. A causa degli ultimi aggiornamento dell’algoritmo di Google, ha preso molta importanza la qualità di questi backlink. Per questo è bene assicurarsi che i link provengano da siti autorevoli.
  2. Mancata ottimizzazione mobile: un sito non mobile friendly incide pesantemente sulla User Experience e sul ranking.
  3. Mancata ottimizzazione per il Search Local Marketing: il 97% degli utenti eseguono una ricerca online per trovare un business locale per cui perché non avvantaggiarsi della visibilità offerta dalla Local SEO?
  4. Non utilizzo di analytics e misurazione delle metriche: l’utilizzo di strumenti quali Google Search Console o Bing Webmaster Tools è essenziale per ottimizzare i risultati e capire cosa gli utenti stanno realmente ricercando sul web.

 

strategie di SEO e SEM

Free image from Pixabay

 

Strumenti per verificare il successo di una strategia SEO

Oltre ai tool menzionati nella pagina vi sono altri SEO tool di grande utilità ai fini della definizione, implementazione e monitoraggio dell’efficacia di una strategia SEO. Tra questi riportiamo:

Google Search Console (vai al sito): è un servizio gratuito offerto da Google che ti consente di monitorare il traffico del tuo sito web, di ottimizzare il ranking, effettuare un’analisi di mercato e in generale ricavare tante informazioni utili sulle quali prendere decisioni tecniche e non. La nuova versione del tool mostra nella pagina “Panoramica” un riepilogo delle metriche e notifiche più importanti, comprese quelle riguardanti i dispositivi mobile.

Google Pagespeed Insight (vai al sito): è un altro servizio gratuito offerto da Google che ti consente di analizzare i contenuti di una pagina web, misurarne la velocità di caricamento e individuare/correggere eventuali criticità. Il tool assegna alla pagina uno score da 0 a 100 (90 o più alto è considerato veloce; da 50 a 90 è considerato medio; sotto i 50 è considerato lento).

Google Analytics (vai al sito): è un servizio gratuito di Web Analytics offerto da Google che fornisce dettagliate statistiche sui visitatori di un sito web. Integrato con AdWords, il tool permette di analizzare le campagne online, monitorare le conversioni, la lead generation e numerose altre attività. Ai fini SEO con il report “traffico organico” è possibile vedere le metriche relative al traffico organico, quali landing pages o motori di ricerca portano maggiore traffico. Con il report “conversioni assistite” è possibile invece misurare la qualità del traffico erilevare eventuali variazioni nelle conversioni ricondotte al traffico organico. Altro importante report è quello “Velocità sito” che identifica contenuti con un basso tempo di caricamento.

Screaming Frog (vai al sito): è un tool a pagamento che richiede di essere scaricato e installato su PC o Mac. Il tool scansiona il sito e fornisce preziose informazioni ai fini di una strategia SEO come:

  • Individuare i link rotti (errore 404)
  • Analizzare criticità dei Title e delle Meta Description
  • Rilevare gli URL dei contenuti duplicati
  • Rilevare gli URL bloccati dal file robots.txt (esclusione dall’indicizzazione)
  • Individua i link follow e i link nofollow
  • Generare la sitemap

 

campagne SEO

Free image from Pixabay

 

Strategia SEO: case study

Come saprete l’Academy è una sezione della nostra agenzia EU Web Agency. Vogliamo presentarvi un caso di successo in cui abbiamo implementato una strategia SEO.

Si tratta di The Italian Community, un portale per business, professionisti e privati italiani nel Regno Unito. La piattaforma si compone di 4 sezioni principali: business directory, blog, sezione per la ricerca lavoro e ecommerce.

Quando siamo stati contattati per una consulenza SEO, abbiamo per prima cosa effettuato un SEO audit che ci ha segnalato problemi tecnici che abbiamo prontamente risolto.

Altro problema che abbiamo riscontrato è stata la pochezza di keyword che si posizionavano organicamente. Per questo abbiamo implementato una strategia SEO basata sulla scrittura di contenuti ottimizzati. E grazie a questo siamo arrivati ai seguenti risultati:

  • 9.800 parole chiave posizionate su Google
  • 456 parole chiave posizionate in prima posizione di Google
  • 1.261 parole chiave posizionate in prima pagina di Google
  • 6.300 backlink di qualità

 

Conclusione

In questa lezione della tua SEO Academy preferita abbiamo parlato di Strategia SEO. Ti abbiamo dato tutte le informazioni necessarie per definire o migliorare la strategia SEO in autonomia, ma questo non basta. La SEO è un processo in continuo divenire, che non sempre assicura di posizionare un contenuto ai primi posti di Google. Tuttavia seguendo una corretta strategia SEO queste possibilità aumentano. Machine learning, intelligenza artificiale, SEO semantica, topic cluster sono solo alcune novità recentemente introdotte che si riflettono sul modo di fare SEO e il cui sviluppo continueremo a trattare nelle prossime lezioni.

Rimani aggiornato e continua a seguirci, nelle prossime lezioni della SEO Academy parleremo di altre cose molto interessanti…

 

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1 commento

  1. Piergiorgio

    Articolo molto interessante e utile. Grazie

    Rispondi

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