Di cosa parliamo in questa lezione?
Google Penguin, ecco l’argomento di cui parleremo in questa lezione. Cos’è Google Penguin e come funziona? Quali sono i suoi principali aggiornamenti e come questi si sono riflessi sui risultati di ricerca e sulle strategie SEO? Google Penguin è ancora rilevante nel 2019? Cosa fare se si scopre di essere stati colpiti da penalizzazioni Penguin?
Di questo ed altre cose parleremo in questa lezione.
Come saprai nella nostra SEO Academy trattiamo tutti gli argomenti correlati al posizionamento motori di ricerca. Se sei nuovo ti consiglio di dare un’occhiata alle precedenti lezioni… abbiamo trattato diversi argomenti che ti saranno utili per comprendere meglio quello di cui parleremo in questo articolo.
Se sei interessato a questa lezione probabilmente è perché vuoi capire meglio cos’è Google Penguin e come funziona in modo da rendere più efficaci le tue campagne SEO.
Partiamo senza perdere altro tempo!
Google Penguin cos’è?
Google Penguin è il nome ufficiale di un importante aggiornamento dell’algoritmo generale di Google, Hummingbird. Prima però che la compagnia di Mountain View gli desse il suo attuale nome, è Danny Sullivan di Google, nonché larga parte del settore, a riferirsi a questo algoritmo col nome di web spam algorithm update.
Dal 2012 Google Penguin è stato oggetto di 10 tra refresh e aggiornamenti minori o maggiori documentati, prima di essere incorporato nel 2017 in Hummingbird.
Quando nasce e perché?
La prima realease dell’algoritmo reca la data del 24 aprile 2012 e la sua uscita è preannunciata poche settimane prima con un tweet dal capo del team webspam di Google, Matt Cutts.
L’annuncio ufficiale viene invece dato poco dopo con la pubblicazione di due post:uno sul Google Inside Search e l’altro sul Google Webmaster Central.
Come è facile intuire dal nome originario, l’algoritmo viene sviluppato al fine di contrastare il posizionamento nei risultati di ricerca (SERP) di content farms e siti spam, nonché quei siti che in generale non seguivano le linee guida di Google.
Grazie soprattutto all’adozione di tattiche di grey e black hat SEO infatti, siti di bassa qualità, portali e aggregatori di notizie riuscivano con i loro contenuti spam a scalare le SERP, spesso a scapito dei siti di qualità.
Nel contrastare la crescita e diffusione i siti e contenuti spam e premiare i siti di qualità, Google Penguin si pone sulla scia di un altro algoritmo rilasciato da Big G l’anno prima, Google Panda.
Cosa fa Google Penguin?
L’algoritmo agisce come un filtro anti spam, aiutando così Hummingbird a filtrare i più di 100 miliardi di pagine presenti nel suo indice. Il fine rimane quello di restituire all’utente contenuti rilevanti in relazione ad una specifica query di ricerca. Penguin per aiutare fare ciò, si focalizza prevalentemente nel cercare contenuti nei quali ritiene siano state adottate, annullandone gli effetti, le 2 seguenti tattiche di black hat webspam:
- Link spam (o webspam) e manipolazione di schemi di link
Il termine “schemi di link” indica l’insieme di pratiche di black hat link building atte a manipolare il PageRank e il posizionamento sui motori di ricerca aumentando artificialmente la “popolarità” e “autorità” di un sito. Una di queste tattiche è il link spam, il quale consiste nel migliorare il ranking aumentando il numero di backlink innaturali (link fuori contesto che puntano verso un sito) provenienti da siti di bassa qualità o con penalizzazioni. L’acquisizione di link, oltre che grazie a tattiche di link building quali il guest posting, article marketing, scambio eccessivo di link, può essere realizzata anche attraverso il loro acquisto, ugualmente penalizzato da Penguin, presso siti, network di siti e link broker.
- Keyword Stuffing
Si tratta di una tattica SEO che consiste nel ripetere più volte nel testo una specifica keyword o long tail keyword al fine di favorirne il posizionamento SEO.
Se Google Penguin rileva dei contenuti o siti che ritiene siano spam ne retrocede il posizionamento in SERP.
Google Penguin & SEO?
A distanza da pochi mesi dal rilascio l’algoritmo, in base ai dati stimati da Google stessa, impatta sul 3.1% delle query.
A cambiare, per marketer e SEO, è il fatto che dopo Penguin un vasto volume di link non conduceva più all’attribuzione di un alto quality score delle pagine web. La presenza di link spam e la sovra ottimizzazione di keyword conduceva invece ad un downgrade dell’intero sito.
È Google stessa però a fornire indicazioni e consigli su come evitare una penalità Penguin e per produrre contenuti di qualità, eccone alcuni:
- evita la ripetizione eccessiva di keyword nei contenuti (keyword stuffing);
- evita pratiche di manipolazione di schemi di link come l’utilizzo di programmi o servizi per creare link verso il tuo sito o lo scambio di link con anchor text pieni di parole chiave;
- evita di adottare tattiche di cloacking (scopri di più), ovvero mostrare a utenti e bot (grazie a particolari script) dei contenuti differenti e maggiormente ottimizzati ai fini di ranking;
- evita di introdurre testo e link nascosti all’interno del sito al fine di manipolare il ranking. Vi sono vari modi per fare ciò e tra i più comuni troviamo l’utilizzo di testo bianco su uno sfondo bianco, l’inserimento del testo dietro un’immagine, l’utilizzo di CSS per posizionare del testo fuori dello schermo, l’impostazione delle dimensioni di carattere su 0 e il nascondere un link in un carattere piccolo, ad esempio un trattino nel mezzo di un paragrafo;
- evita la creazione di pagine doorway (scopri di più), ovvero pagine o siti relativi a specifiche keyword creati per scalare le SERP;
- Utilizza tattiche di white hat SEO quali l’incremento della velocità della pagina, contenuti di almeno 2000 parole e una appropriata keyword research;
- Segui le linee guida e istruzioni per i webmaster di Google.
Nei refresh e aggiornamenti core che seguiranno, l’algoritmo migliora sempre più la sua capacità di rilevare siti spam e violazioni delle linee guida di Google. Il fatto che la rilevazione di spam e tattiche di black hat SEO link builging avviene in tempo reale, rende difficile ai marketer e SEOo superare il suo sistema di controllo e impone l’adozione di nuove tattiche e strategie SEO.
Come recuperare da penalizzazioni Google Penguin
Google Penguin, assieme a Google Panda, è considerato tra le penalizzazioni più insidiose e difficili da recuperare dopo che se ne è stati colpiti. Di seguito si riportano alcune tra le tattiche e prassi da seguire per recuperare dalla penalizzazione Google Penguin maggiormente utilizzate e consigliate:
- accertati di essere stato realmente colpito da una penalizzazione, alcuni effetti comuni sono i seguenti:
- traffico organico ridotto
- perdita di visibilità del sito per alcune o tutte le parole chiave
- scomparsa di alcune pagine nei risultati di ricerca
- de-indicizzazione del dominio da parte delmotore di ricerca
- esegui, avvalendoti di un tool come Google Search Console, SemRush, Ahrefs o altri software, un link audit al fine di individuare gli inbound link per i quali sei stato segnalato e penalizzato
- facendo molta attenzione, elimina manualmente o avvalendoti di disavow tool tutti i link innaturali sui quali hai il controllo e quelli posti in siti di terze parti contattando i relativi webmaster.
- rifiuta tutti i link spam che puntano al tuo sito (segui le linee guida di Google sul rifiuto dei link)
- invia tramite Google Search Console la richiesta di riconsiderazione
Tra le prassi da seguire invece considera le seguenti:
- monitora periodicamente con un SEO audit i sottodomini, pagine e sezioni importanti del tuo sito per individuare eventuali contenuti compromessi (approfondimento) e rimuovi tali contenuti non appena vengono rilevati;
- esegui una costante attività di prevenzione e rimozione dello spam generato dagli utenti (approfondimento) sul tuo sito.
Google Penguin: aggiornamenti e refresh
Dal 2012 al 2016, Google Penguin è stato interessato da 10 tra refresh o aggiornamenti lievi e importanti confermati e che troviamo qui riassunti in ordine cronologico, alcuni dei quali corredati da una breve descrizione dei cambiamenti intervenuti:
Google Penguin 1.0, 24 Aprile 2012 –> rilascio.
Google Penguin 1.1 (#2), 25 maggio 2012 –> è il primo refresh di dati dal suo rilascio ed ha impattato poco meno dello 0.1% delle query in lingua inglese.
Google Penguin 1.2 (#3), 5 ottobre 2012 –> è Matt Cutts con alcuni tweet a confermare questo refresh che ha impattato su circa lo 0.3% delle query in lingua inglese, sullo 0.4% di quelle in spagnolo, sullo 0.3% di quelle in italiano e su una percentuale non dichiarata di quelle in lingua francese.
Approfondimenti –> Search engine land, Search engine roundtable
Google Penguin 2.0 (#4), 22 maggio 2013 –> è un aggiornamento core dell’algoritmo per il quale Google parla dell’adozione di nuove tecnologie che consentono una azione anti spam più efficace. In base alle informazioni fornite da Matt Cutts l’update impatta sul 2.3% delle query in lingua inglese mentre quello su lingue diverse varia a seconda del livello di spam.
Approfondimenti –> Search engine land, Moz
Google Penguin 2.2 (#5), 4 ottobre 2013 –> è un refresh di dati piuttosto che un aggiornamento significativo ed il suo impatto sulle query è piuttosto moderato (circa l’1% di tutte le ricerche) come indicato da Matt Cutts in un suo tweet.
Approfondimenti –> Search engine land, Search engine roundtable
Penguin 3.0 (#5), 17 ottobre 2014 –> è un refresh il cui rilascio a livello globale viene completato dopo alcune settimane e, che rispetto a quanto anticipato, ha invece avuto un impatto moderato (1% delle query in lingua inglese). A confermarlo è Pierre Far con un post sul suo profilo Google+, il quale ha anche precisato che il refresh aiuta i siti colpiti in precedenza da Penguin, e che hanno ora ripulito il loro backlink profile, a recuperare posizioni in SERP. Allo stesso modo però retrocede quelli nei quali ha riscontrato avere un cattivo link profile.
Approfondimento –> Search engine roundtable
Penguin Everflux, 10 dicembre 2014 –> Google annuncia che Penguin, come Panda, diventa everflux. Le ottimizzazioni verranno quindi eseguite continuamente in modo da rendere più rapida la valutazione sulla qualità dei siti. Inoltre, se penalizzati, sarà possibile recuperare rimuovendo manualmente i link o facendo il disavow dei link stessi.
Approfondimento –> Search engine land
Penguin 3.1 Everflux (#6), 27 novembre 2014 –> può essere considerato parte dell’implementazione precedente (Penguin 3.0). Questo refresh ha come specifico obiettivo i siti spam e quelli che violano le linee guida di Google. A differenza dell’everflux, se penalizzati non occorre più attendere il rilascio della versione successiva per vedere se i cambiamenti apportati risultano efficaci.
Penguin 3.2 (#7), 2 dicembre 2014 –> a distanza di 6 mesi dal rilascio di Penguin 3.0, anche questo refresh può essere considerato parte di quella implementazione. Target di questo refresh siti che adottano pratiche discutibili di link building e che violano le linee guida di Google.
Approfondimento –> Search engine land
Penguin 3.3 (#8), 5 dicembre 2014 –> a breve distanza dal refresh precedente, questo nuovo aggiornamento rientra tra il roll out di Penguin 3.0 e mira a colpire siti classificati come spam o che hanno violato le sue linee guida.
Penguin 3.4 (#9), 6 dicembre 2014 –> eseguito il giorno seguente al Penguin 3.4, questo refresh mira a colpire i siti che violano le linee guida di Google in relazione alla gestione dei link.
Penguin 4.0 Announcement (#10), 23 settembre 2016 –> a distanza di 2 anni dal rilascio di Google Penguin, è Gary Illyes a confermare in una chat su twitter il rilascio di questo importante core update di Penguin. Il rilascio completo, in modo inusuale, sarà lungo e avverrà in 2 fasi (27 settembre e 6 ottobre). Il suo impatto iniziale è moderato ma cosa importante, l’algoritmo è ora integrato in Hummingbird e valuta la qualità dei siti in tempo reale. Inoltre se un sito colpito in precedenza ha ripulito il suo profilo link non deve più attendere per vedere gli effetti della sua azione.
Approfondimenti: Google, Search engine land, Moz
Penguin 4.0 fase 1 (#11), 27 settembre 2016 –> questa prima fase che segue di pochi giorni il rilascio, si caratterizza per il fatto che rispetto alle versioni precedenti, il nuovo Penguin ora può anche non penalizzare l’intero sito ma semplicemente svalutare i link.
Penguin 4.0 fase 2 (#12), 6 ottobre 2016 –> questa seconda fase di Penguin 4.0 si caratterizza per un capovolgimento delle precedenti penalità Penguin e sembra avvenga dopo il rilascio del nuovo codice e si completi in due settimane.
Conclusione
In questa lezione della tua SEO Academy preferita abbiamo parlato di Google Penguin. Ti sono state date tutte le informazioni necessarie per comprendere esattamente cos’è e come funziona Google Penguin, quali sono stati i più rilevanti aggiornamenti che nel tempo si sono susseguiti e quali cambiamenti hanno determinato nel modo di fare SEO.
I motori di ricerca cercano continuamente di migliorare i loro algoritmi in modo da potere fornire all’utente dei risultati pertinenti ed accurati. Machine Learning, intelligenza artificiale, Neural Matching, Semantic SEO,… sono solo alcune novità recentemente introdotte che si riflettono sul ranking dei contenuti e del cui sviluppo continueremo quindi a trattare nelle prossime lezioni.
Rimani aggiornato e continua a seguirci, nelle prossime lezioni della SEO Academy parleremo di altre cose molto interessanti…
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