Di cosa parliamo in questa lezione?
Nofollow, è questo l’argomento di cui parleremo in questa lezione. Cosa vuol dire NoFollow, i link nofollow cosa sono, come e quando creare un link nofollow, qual è la differenza tra dofollow e nofollow, quali sono i migliori plugin nofollow da utilizzare… sono molti gli argomenti che tratteremo.
Come saprai nella SEO Academy trattiamo tutti gli argomenti correlati al posizionamento sui motori di ricerca. Se sei nuovo ti consiglio di dare un’occhiata alle precedenti lezioni… abbiamo trattato diversi argomenti che ti saranno utili per comprendere meglio quello di cui parleremo in questo articolo.
Se sei interessato a questa lezione probabilmente è perché vuoi capire come e quando utilizzare in modo efficace l’attributo rel=nofollow in modo da proteggere la authority del tuo sito web.
Allora partiamo!
Cos’è un NoFollow?
Il Nofollow tag è un espediente usato da SEO e webmaster per comunicare ai crawler dei motori di ricerca di seguire o meno uno specifico link.
Per comprendere meglio cos’è un NoFollow, diamo un breve accenno al concetto di link o Hyperlink ed al suo funzionamento. Un link non è altro che un collegamento ipertestuale che può puntare sia a pagine interne che esterne al nostro sito web. Linkare ad una pagina il cui testo di collegamento alla stessa (detto anchor text) è coerente con il suo contenuto è un aspetto premiato ai fini SEO dai motori di ricerca.
Questo in ragione del fatto che viene interpretato dai search engines come un maggior grado di correttezza e qualità delle informazioni trasmesse al visitatore. Allo stesso modo quando una pagina o sito riceve un link (inbound link o backlink), ottiene un piccolo incremento in termini di posizionamento SEO.
Nofollow e Posizionamento SEO
La cosa in breve funziona in questo modo: l’algoritmo di Google, PageRank, attribuisce ad una pagina un punteggio (da 1 a 10). L’algoritmo principale di Google, Hummingbird terrà poi conto dei “punti” per ciascuno dei link ricevuti, della qualità dei siti di provenienza dei link e di altri fattori (sono più di 200) ai fini del posizionamento sui motori di ricerca di quel contenuto.
Nofollow & Spam
La correlazione tra numero di backlink e posizionamento tra i primi risultati di una SERP, nel passato ha portato all’adozione di tecniche di black hat SEO e la nascita di link farm. Queste erano delle “fattorie” produttrici di link di bassa qualità che assumevano la forma di aggregatori e generatori di link coi quali fare spam e scalare le SERP.
Link Nofollow e reputazione
Quando però un link ad una pagina o sito web viene inserito volontariamente o in modo fraudolento (spam) in un nostro contenuto, con esso trasferiamo anche una parte della nostra autorevolezza o link juice. Per evitare il passaggio di link popularity e rendere meno efficace lo spam, nel 2005 i tre principali motori di ricerca: Google, Yahoo e Microsoft iniziarono congiuntamente, ad adottare il tag Nofollow, o più precisamente l’attributo rel=nofollow.
Struttura di un Link Nofollow
Un link può avere uno o più attributi rel (dofollow, canonical, alternate), dove “rel” è l’abbreviazione di “relazione”. Nello specifico un tag nofollow utilizza la seguente sintassi:
< a href=”https://www.esempio.com/” rel=”nofollow”>anchor text</a>
Questi attributi aiutano a definire dunque la relazione di un link ha con la pagina a cui punta. Tecnicamente un link nofollow lo si può riscontrare nei seguenti contesti:
- HTML: è il linguaggio di formattazione giunto alla sua versione 5 che viene utilizzato per progettare tutti gli elementi testuali e visivi che appaiono in una pagina web
- <a>: è un elemento interno al codice HTML che riporta le proprietà di un link
- attributo rel: visto in precedenza
Differenza DoFollow e Nofollow
La correlazione tra inbound link e posizionamento organico accennata in precedenza rimanda ad un’antica questione: quella dei link dofollow vs link nofollow. I primi per definizione sono dei link nei quali è presente il tag dofollow col quale si dà indicazione al bot di seguire questi link. Per questa ragione essi sono i soli link che hanno valore ai fini di attività di link building.
Come fare un NoFollow
Per fare un nofollow basta inserire all’interno del link presente nella tua pagina o articolo (nella parte HTML della stessa), la stringa di codice relativa al comando sopra riportata. In WordPress, l’operazione è semplice, basta seguire i seguenti step:
- vai nel backend della pagina, nella parte a destra della finestra troverai una accanto all’altra le sezioni “Visuale” e “Testo”. Per passare dall’una all’altra basta un semplice click
- fai tasto desto sul tuo browser e seleziona “ visualizza sorgente di pagina”
- tramite il comando F12 per pc windows o CMD+Alt+I per mac, trova il link di tuo interesse
- inserisci il tag ”rel=”nofollow” come riportato nel precedente paragrafo “struttura di un link nofollow”. Se si tratta di un link di affiliazione la sintassi sarà più complessa ma il concetto è lo stesso. Il link con inserito il tag nofollow apparirà in questo modo:
< a href=”https://euwebagency.com/?affiliate=kbji2408n&vendor=3297” rel=”nofollow”>anchor text</a>
Diversamente sono presenti per CMS quali WordPress, Joomla, Drupal ed altri, degli appositi plugin che permettono in modo semplice e veloce di compiere tale operazione. Tra questi troviamo i seguenti: WP Link Status Pro (vai al sito), Nofollow manager (vai al sito), Ultimate Nofollow (vai al sito) e Nofollowr (vai al sito).
Perché fare un NoFollow?
Come accennato in precedenza, il tag nofollow può, specialmente in ragione della vasta diffusione delle piattaforme social, avere un ruolo determinante nella trasmissione della “popularity” di un sito web.
Le dichiarazioni fatte da Matt Cutts di Google in un post relativamente all’utilizzo nei widget, nei link di affiliazione e sull’uso dei Guest Posting di link follow con anchor text esatti, ne ha incoraggiato l’uso da parte di SEO e webmaster al fine di evitare penalizzazioni.
I siti che utilizzano i commenti o con forum, guestbook, bacheche, link presenti nei blog post di social media, widget possono essere infatti oggetto di tecniche di black hat link building o attività di spam in genere. Mettendo l’attributo nofollow disconosceremo quei link ed eviteremo così di passare la nostra reputazione ed autorevolezza ad altri. In ogni caso assicurati che i link a pagamento abbiano il tag nofollow e utilizza sempre un nofollow tag nei seguenti casi:
- link ad un sito al quale non vuoi passare la tua reputazione o un “voto” di qualità;
- link ad un sito che richiede un login o una registrazione;
- utilizzi un link di affiliazione.
Come Google gestisce i link nofollow (e PageRank sculpting)
Uno degli utilizzi del tag nofollow è quello di impedire il passaggio di PageRank da una pagina all’altra. Ma con i nuovi aggiornamenti dell’algoritmo questo tag può essere visto in maniera differente. La comunità SEO attendeva da tempo la presa di posizione di Google riguardo la gestione dei link nofollow e del PageRank sculpting.
Quest’ultimo non è altro che una tecnica SEO con la quale il webmaster cerca, con l’utilizzo del tag nofollow ed altri espedienti, di modificare il modo in cui il PageRank scorre all’interno di un sito. La risposta tanto attesa è arrivata tramite un altro post di Matt Cutts. Nel post veniva confermato che i link nofollow non passano ad altri né pagerank né anchor text e quindi non impattano sul ranking.
Conclusione
In questa lezione della tua SEO Academy preferita abbiamo parlato di Nofollow. Ti abbiamo dato tutte le informazioni necessarie per capire esattamente cos’è un link nofollow, com’è strutturato e ti abbiamo fornito le indicazioni per crearne uno in autonomia.
Ma basta questo per posizionare i tuoi contenuti primi su Google? Purtroppo no…
La gestione dei tag nofollow e di altri aspetti tecnici è solo uno dei tanti aspetti da valutare. La SEO richiede abilità e competenze poiché un errore sul sito web potrebbe determinare effetti negativi sulla visibilità dei contenuti creati e promossi da una azienda o brand.
Per questo rimani aggiornato e continua a seguirci, nelle prossime lezioni della SEO Academy parleremo di altre cose molto interessanti…
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