Di cosa parliamo in questa lezione?
Stai cercando una guida SEO gratis? Oppure cerchi una guida SEO per principianti e non solo? Vuoi capire come funzionano i motori di ricerca? O forse vorresti imparare a scrivere testi ottimizzati SEO? Se hai già le idee abbastanza chiare magari ti piacerebbe conoscere i migliori SEO tool per incominciare ad essere davvero operativo! Questo è il posto su misura per le tue esigenze!
Come saprai nella nostra SEO Academy abbiamo già trattato molti argomenti relativi al posizionamento sui motori di ricerca. Sia che tu sia un nostro nuovo amico sia che tu ci segua già da tempo, la lezione di oggi è davvero un compendio di tutto quello che serve per fare SEO nel 2019! Umm… Guida SEO 2019? Ma la SEO scade ti potresti domandare? Certo che no!!! Ma sicuramente se c’è qualcosa che è in perenne evoluzione è l’algoritmo di Google. I principi base sono sempre validi ma la SEO deve ovviamente adattarsi continuamente all’algoritmo e non è facile trovare guide SEO aggiornate.
Ma non perdiamo dunque altro tempo perchè gli argomenti non sono pochi. Scopriamoli insieme!
SEO: che cos’è?
Vogliamo iniziare la nostra guida SEO spiegando cosa significa SEO.
Se sei già un nostro lettore affezionato non ti spazientire! Forse questo è un concetto che conosci già. Noi crediamo che repetita juvant, ma se vuoi salta direttamente ai paragrafi che ritieni più significativi per la tua crescita in ambito SEO.
Col termine inglese SEO, Search Engine Optimization, intendiamo l’ottimizzazione del sito per i motori di ricerca.
SEO è l’insieme di tecniche, strategie e attività che hanno lo scopo di aumentare la visibilità del sito web nelle ricerche organiche (non a pagamento) sui motori di ricerca al fine di favorire le esigenze di business che stanno alla base di un sito.
Ci sono moltissime attività da implementare per un’efficace strategia SEO e coinvolgono molti aspetti di un sito web. Le attività principali riguardano l’ottimizzazione della struttura del sito e del codice HTML, l’ottimizzazione dei contenuti, la gestione dei link in entrata e dei link in uscita e sempre di più l’ottimizzazione per i dispositivi mobili (Mobile first index).
Quando parliamo di ottimizzazione SEO per i motori di ricerca ci riferiamo soprattutto all’ottimizzazione per Google, che copre la quasi totalità delle ricerche. Per questo è importante capire e studiare il funzionamento dell’algoritmo di Google che, come abbiamo anticipato, è in continua evoluzione e viene costantemente aggiornato.
Google SERP: come è organizzata?
La SERP (Search Engine Result Page) è la pagina che viene restituita a seguito di una query effettuata su motore di ricerca Google. Tutti noi vediamo la SERP diverse volte al giorno (ogni volta che effettuiamo una ricerca su Google), anche se forse non ne conoscevamo il nome e non abbiamo mai fatto caso ad alcune sue caratteristiche.
Ci siano tutti accorti di quanto nell’ultimo anno sia cambiata. Vediamo quindi in questa guida SEO aggiornata al 2019 come è organizzata oggi.
Da sempre i risultati proposti si dividono in organici e a pagamento.
Per risultati organici (nell’immagine evidenziati in azzurro) intendiamo i risultati non derivanti da annunci a pagamento, quindi quei risultati che Google reputa rilevanti rispetto alla ricerca effettuata dall’utente. Ed è proprio in questo contesto che diventa importante ottimizzare il sito web dal lato SEO.
Con risultati a pagamento (nell’immagine evidenziati in rosso ) ci riferiamo invece a quei risultati che sono visualizzati ai primi posti delle ricerche di Google. Sono individuabili in quanto segnalati con la scritta “Annuncio” evidenziata in verde. Sono annunci a pagamento PPC (Pay per Click) e sono creati grazie all’utilizzo di Google Ads.
Se lo spazio riservato in SERP ai risultati organici è rimasto invariato (massimo 10 risultati per pagina), la loro visibilità è sicuramente diminuita in questi ultimi tempi a causa delle sempre più numerose features che il motore di ricerca propone. Come ad esempio i “risultati rapidi” o “suggeriti” ed i risultati a pagamento posizionati in testa o in fondo (una volta erano a destra per cui chiaramente identificabili) che si confondono facilmente con quelli organici, soprattutto per un occhio non allenato.
Diventa quindi sempre più importante posizionarsi ai primi posti dei risultati organici, che non sono quasi mai i primi visibili.
Esiste poi un risultato organico di eccellenza noto come Featured Snippet che occupa la cosiddetta posizione 0, la regina delle posizioni, quella al di sopra di tutti i risultati organici. Non sempre è presente e generalmente compare per ricerche di tipo informativo. Ne riportiamo un esempio culinario.
Come fare per raggiungere questa posizione? Google sostiene che lo decida l’algoritmo in modo programmatico, quindi non è dato sapere con certezza nemmeno nella nostra guida SEO. Certo è che meglio si è posizionati più aumenteranno le probabilità di accedere alla posizione 0.
Sempre di natura organica, e completamente scelto dall’algoritmo di Google, è il knowledge panel che compare quando la query di ricerca riguarda un argomento piuttosto ampio. Generalmente Google prende il contenuto da Wikipedia, ma non necessariamente e, forse non lo sapevate, se fate una ricerca vocale la risposta restituita corrisponde esattamente a quella riportata nel panel.
Google inoltre, in base al tipo di ricerca effettuato, può mostrare nella SERP, in prima posizione oppure mischiata ai risultati organici, una riga di video o di immagini pertinenti tratti da YouTube o Google Images scelti e posizionati a sua discrezione.
Insomma è chiaro che il controllo sulla SERP è sempre minore e pertanto l’attività di SEO diventa sempre più complessa e affascinante al tempo stesso.
Molto utile e attinente alla SEO, capiremo il perchè più avanti, è un’ultima sezione della SERP, quella relativa alle ricerche correlate:
Questa immagine mostra per esempio le query di ricerca che generalmente digitano gli utenti interessati a trovare una guida SEO, proprio l’argomento della nostra lezione di oggi. Potrà non sembrarti utile, ma costituisce uno dei punti di partenza per impostare la tua strategia SEO.
Se vuoi approfondire l’argomento leggi questo articolo –> Cos’è la SERP?
Motore di ricerca: come funziona?
Prima di andare a vedere nel dettaglio in cosa consistono le attività SEO, con questa guida SEO vogliamo spiegare come opera un motore di ricerca.
Il funzionamento dei motori di ricerca è molto semplice e segue questi step:
- Crawling
Si tratta di un software di scansione che analizza i contenuti della rete in modo metodico e automatizzato per conto del motore di ricerca. Lo scopo è quello di ricercare contenuti nuovi da fare assorbire agli indici di Google, così come contenuti modificati in modo tale da poterli rivalutare. Questo software è chiamato in vari modi: crawler, web crawler, spider o robot.
- Indicizzazione
Si tratta di un processo di catalogazione e classificazione nel motore di ricerca dei contenuti analizzati in fase di crawling. In pratica Google, dopo aver scansionato tutti i contenuti, ne fa una copia che viene appunto inserita nei suoi indici e che serve da riferimento per la scansione successiva. Il crawler di Google non è un essere pensante e indicizza in base a dei criteri di rilevanza stabiliti dal suo riservatissimo algoritmo. E’ quindi compito della SEO valorizzare i contenuti più importanti ai fini del business del sito di cui ci stiamo occupando, in modo tale da orientare l’indicizzazione in modo vantaggioso. I vantaggi, che possono anche non essere economici, devono comunque essere individuati prima di partire con qualsiasi attività di ottimizzazione affinchè abbia senso parlare di attività SEO. La SEO punta ad aumentare la visibilità in SERP di una pagina o di un sito in generale in quanto quella pagina o quel sito vogliono raggiungere un determinato obiettivo. Questo è un concetto importantissimo molto spesso non sufficientemente evidenziato nelle Guide SEO.
- Ordinamento / Ranking
Si tratta dell’ordine in cui il sito web (o meglio la pagina del sito web) compare nelle pagine di risposta dei motori di ricerca alle interrogazioni degli utenti.
Come fa Google a determinare il ranking?
In che modo Google stabilisce il posizionamento organico del sito web sul motore di ricerca?
Google determina il ranking dei siti web utilizzando un algoritmo complesso che tiene conto di più di 200 fattori differenti. Questi fattori non sono resi pubblici, tuttavia un buon consulente SEO, grazie alle prove fatte e all’esperienza, sa quali sono i più importanti.
È importante sottolineare che Google rivede continuamente l’aggiornamento dei risultati di ricerca. Per questo motivo può capitare che un sito web mostrato oggi in prima posizione sui motori di ricerca, potrebbe potenzialmente non essere sulla prima pagina la settimana successiva. Purtroppo non c’è nessuna guida SEO che possa dare indicazioni incontrovertibili e nessun pulsante magico che un consulente SEO possa premere per garantire il primo posto o addirittura la prima pagina di Google. Nonostante questo, prestando attenzione ad alcuni fattori e lavorando attivamente e costantemente per ottimizzare, si può arrivare a determinare un costante miglioramento del posizionamento del sito web su Google.
Capisci quindi che l’attività di SEO ha senso su un periodo medio lungo. Se devi promuovere un evento o lanciare un’offerta di durata limitata, non sarà la SEO la strategia da seguire, ma per esempio una buona attività SEM, cioè di advertising a pagamento che consente risultati immediati anche se limitati alla durata della campagna. Se invece la tua intenzione è quella di promuovere un brand, aumentare l’autorevolezza di un personaggio, di te stesso magari, ecco che il processo richiede tempo ma garantisce risultati duraturi.
SEO tutorial pratico
Avrai probabilmente capito che la SERP sarà il tuo campo di battaglia. Ora che ne conosci bene tutti gli elementi vediamo di incominciare a mettere un po’ le mani in pasta e partiamo con le indicazioni pratiche della nostra guida SEO 2019.
Tipi di keyword
La keyword o parola chiave è il punto di partenza di tutta l’attività SEO quindi presta bene attenzione perché è un concetto che deve esserti ben chiaro.
Per keyword si intende generalmente la parola o l’insieme parole in grado di identificare un ambito di ricerca sufficientemente specifico. Se per esempio cerchi SEO potresti voler cercare come si fa SEO, strumenti SEO,… Ti renderai conto che la ricerca è molto generica. Se invece cerchi guida SEO l’ntento di ricerca diventa più circoscritto e la SERP restituita sarà più omogenea rispetto al primo caso dove Google cercherà di soddisfare un po’ tutti gli intenti di ricerca restituendo una SERP molto variegata e confusionaria.
Distinguiamo le keyword in
- Keyword Principale: da questa parola chiave si sviluppa tutta la strategia di ottimizzazione dei contenuti. Da notare che non necessariamente la chiave principale è quella che converte di più.
- Keyword Secondarie: dette anche keyphrase contengono la parola chiave principale alla quale si aggiungono dei prefissi o dei suffissi. Per esempio considerando guida SEO come chiave principale, chiavi secondarie potrebbero essere guida SEO per principianti, guida SEO per WordPress, guida SEO passo per passo,… Uno strumento interessante per individuare le chiavi secondarie è Answer the public (eccolo), purtroppo disponibile solo in Inglese ma comunque utile.
- Keyword Correlate: non contengono la keyword principale ma sono pertinenti a questa e molto utili per individuare i topic da trattare. Per esempio la parola chiave scelta keywords può essere considerata una correlata rispetto alla principale guida SEO. Dobbiamo dire che ormai ai fini strategici le chiavi correlate e le chiavi secondarie ricoprono sempre più lo stesso ruolo. Dimenticavamo: sai dove puoi iniziare a individuare le parole chiave correlate? In fondo alla SERP nella sezione apposita. Ti ricordi?
- Keyword Civetta: sono parole chiave pertinenti alla principale, ma che esulano dal business che stai trattando. Se però hanno un alto volume di ricerca e non sono utilizzate dalla concorrenza vale la pena sfruttarle, con parsimonia, perchè possono attirare traffico facendo da esca.
- Keyword di Brand: questo tipo di parole chiave, come dice il nome, è generalmente il nome di un brand per cui difficilmente è ricercata se non per trovare esattamente quello specifico brand. E’ chiaro che sarà facile che qualcuno cerchi Dolce e Gabbana e difficile che venga cercato il nome di un freelance a meno che non lo si conosca personalmente o per referenza. Se però l’astuto freelance incomincia a tenere un blog, a essere costante nella sua strategia di business, ad acquistare autorevolezza, ad aumentare la sua visibilità online e offline, il numero di ricerche associate al suo nome aumenterà e questo sarà per Google un segnale estremamente significativo che potrà garantire migliori posizionamenti per il solo fatto che riguardi il nostro ormai famoso freelance.
- Keyword Local: tutto ciò che è local in ambito SEO si riferisce alle attività locali. I risultati derivanti da una ricerca di parole chiave local saranno generalmente integrate dalle indicazioni di Google Maps. Generalmente se cerchi un’attività commerciale senza specificare la città, Google ti restituirà i risultati vicino alla zona da cui esegui la ricerca. Quindi torniamo al caso del nostro freelance che, guarda caso, è un esperto SEO. All’inizio della sua attività lo troveremo se cercheremo per esempio esperto SEO Milano o se eseguiremo la query di ricerca esperto SEO trovandoci fisicamente nella zona di Milano. Quando sarà diventato molto famoso e ricercato potremo ritrovare il suo nome fra i risultati dalla SERP anche cercando esperto SEO quando siamo in vacanza in Sicilia. Vuoi simulare una ricerca come se ti trovassi nella località x (ammettiamo che tu segua un cliente da remoto e che opera nella località x)? Basta che tu aggiunga &near=localitax alla stringa di ricerca https://www.google.com/search?q=attivitapincopallino&near=localitax. Guardati in giro, saranno poche le guida SEO sui cui potrai trovare tips di questo tipo!
Scelta delle keyword
La scelta delle keyword da utilizzare rappresenta la fase più importante della strategia SEO.
La nostra guida SEO 2019 vuole suggerirti di seguire i seguenti passi per scegliere correttamente le parole chiave per le quali posizionarsi sono i seguenti:
- analisi della propria attività e dei servizi offerti per capire con che parole o frasi vogliamo essere trovati sui motori di ricerca;
- controllo della SERP sui motori di ricerca per analizzare la concorrenza e capire il loro posizionamento su determinate parole chiave individuando la migliore contro strategia da adottare;
- Utilizzo di software come lo “Strumento per le parole chiave” o “Keyword planner tool” messo a disposizione gratuitamente da Google Ads (vai al sito). Grazie a questo strumento saremo in grado di capire se le parole chiave che abbiamo individuato sono effettivamente quelle cercate dagli utenti, potremo analizzare i volumi di ricerca per ogni parola chiave ed avremo suggerimenti su altre parole chiave a cui magari non avevamo pensato. Il volume di ricerca è un indicatore importante perchè ci dice quanto una parola sia cercata in media. Non è però l’unico criterio di valutazione di cui dobbiamo tener conto. Altrettanto importanti sono la pertinenza rispetto all’ambito in cui si inserisce il progetto di business, la rilevanza rispetto per esempio al segmento di mercato a cui afferisce il modello di business e la concorrenza, vale a dire quanti concorrenti puntano ad essere presenti in SERP per quella determinata chiave.
L’analisi delle parole chiave può essere importante per le aziende in fase di costruzione, ad esempio per una start up che sta decidendo il suo nome e deve acquistare un dominio. Un sito che utilizza come nome di dominio una parola chiave che lo riguarda acquista un valore maggiore di un sito che ha un nome di brand slegato dalla sua parola chiave. L’importanza di questo fattore è sicuramente in fase calante, ma se siamo in dubbio sul nome dominio può essere un punto da prendere in considerazione.
SEO On Page
Per SEO on page si intende l’insieme di operazioni che possono essere fatte all’interno del sito e delle pagine del sito e quindi di quell’insieme di buone norme da seguire durante la realizzazione di un sito web. Possiamo provare a scalare le SERP con ogni astuzia, leggere la migliore guida SEO, ma se il sito è fatto male e non configurato correttamente non vedremo le prime pagine di risultati nemmeno con il cannocchiale.
Se vuoi approfondire l’argomento puoi leggere questo articolo –> SEO on page: che cos’è e come farla
Ottimizzazione SEO del codice HTML
Nella fase di ottimizzazione SEO on page, grande importanza riveste l’ottimizzazione della struttura HTML del sito. Il codice HTML, è il linguaggio che dice al browser che cosa deve farci vedere. Risulta quindi invisibile agli utenti, ma non agli spider dei motori di ricerca che da esso traggono importanti informazioni sul sito.
Le ottimizzazioni SEO che si possono fare a livello di codice riguardano:
- Tag Title: serve ad indicare agli spider di Google, nonché agli utenti, il titolo di ogni singola pagina per far capire l’argomento trattato. Il Tag Title risulta visibile nello snippet dei risultati di ricerca.
- Meta Tag Description: rappresenta generalmente l’anteprima della pagina visibile nello snippet dei risultati di ricerca. In realtà non ha un effetto SEO diretto, Google infatti non tiene conto del testo inserito. Ha però un effetto SEO indiretto in quanto un messaggio chiaro e accattivante può invogliare gli utenti a cliccare su quel risultato piuttosto che su un altro. Questo porterà traffico sul sito, che è esattamente la funzione della SEO così come di tutte le altre strategie di digital marketing. La lunghezza della Meta Tag Description a differenza di quello che credono in molti, non ha limite se non quello che Google stabilisce a sua discrezione oltre al quale taglia la frase. Se per esempio nel 2017 era stato portato a 320 caratteri, nel maggio del 2018 è stato accorciato a circa 160 per cui ad oggi bisognerebbe produrre una descrizione non più lunga e non tanto più corta. Se non definiamo la meta tag description Google presenterà un testo a piacere estratto dal contenuto della pagina e sempre più spesso anche se l’avremo definita. Ma almeno avremo fatto tutto il possibile per sfruttare anche questa carta.
- Url: anche le url è bene che sian ottimizzate. Devono contenere indicazioni sul contenuto della pagina in modo chiaro per facilitare sia il lavoro dello spider che l’esperienza dell’utente. Un esempio? State cercando una teglia per pizza. Vi sentite più attratti da una url di questo tipo https://frecciainox.com/1648-teglie-per-pizza o da una di quest’altro http://tervi.it/index.php?route=product/category&path=65_207?
Tag title, meta description e url fanno costituiscono il cosiddetto snippet della SERP di Google, sono quindi un biglietto da visita importante anche solo visivamente.
Se non hai chiaro che cos’è uno snippet anche se lo vedi mille volte al giorno, non preoccuparti: la nostra guida SEO 2019 è qui anche per questo. Ecco un’immagine che ti chiarirà le idee:
- Sitemap: ai fini SEO si intende per mappa del sito un file xml che sta al sito come un indice sta a un libro. E’ quindi un indicazione precisa che segnala agli spider di Google come navigare all’interno del sito. Questo è molto importante per garantire l’indicizzazione di tutte le pagine. Difficilmente utilizzando i CMS di ultima generazione come WordPress sarà necessario scrivere a mano una sitemap in quanto il CMS, con o senza plugin, generalmente la crea e aggiorna in automatico. Se però hai realizzato un sito nuovo che non è ancora stato indicizzato ti consigliamo di utilizzare Google Search Console (eccolo) e inviare la tua sitemap a Google utilizzando lo strumento Sitemap; puoi trovare qui tutte le istruzioni. Ok ci dirai e dove lo vado a trovare il file sitemap.xml? E’ nella root del webserver che ospita il tuo sito quindi l’indirizzo del file dovrebbe essere www.nomesito.it/sitemap.xml oppure www.nomesito.it/sitemap_index.xml. Se digiti queste url sulla barra di ricerca di Google potrai vedere la composizione del tuo file. Per farlo indicizzare basta che scrivi l’indirizzo del file nello strumento suddetto della Search Console. Per essere quindi certo che il tuo sito sia stato indicizzato e per sapere per quali pagine controlla digitando l’istruzione site:nomedominio (attento a non mettere lo spazio dopo site altrimenti non funziona!!!). Una buona guida SEO deve fornire anche questi dettagli. Li trovi utili? Faccelo sapere nei commenti.
- Tag Heading: sono titoli e sottotitoli dei paragrafi delle pagine del sito. Grazie ad essi possiamo dividere la pagina in modo chiaro ed ordinare gli argomenti in modo gerarchico facilitando, sia agli utenti che al motore di ricerca, la comprensione dell’argomento che si sta trattando. I Tag Heading vengono identificati con la lettera H e vanno da 1 a 6 in ordine di importanza decrescente: H1, H2, H3, H4, H5, H6. Quindi daremo il tag H1 al titolo principale della pagina (che dovrebbe contenere la parola chiave sulla quale abbiamo costruito la pagina), mentre useremo gli altri tag per dare i titoli ai paragrafi con cui dividiamo la pagina.
- Attributo ALT: è un testo da inserire nelle immagini. Gli spider non riescono a vedere il contenuto di un’immagine e grazie a questo attributo andremo ad indicare a Google la pertinenza dell’immagine. E’ buona norma inserire nell’attributo ALT di almeno un’immagine la keyword principale e in quello delle altre immagini delle keyword secondarie o correlate. L’immagine deve comunque essere coerente con l’argomento che stiamo affrontando e con il relativo attributo ALT, il quale deve essere il più descrittivo possibile oltre a contenere una keyword significativa. Molti pseudo professionisti usano infarcire gli ALT con una sequela di parole chiave dimenticando che fra le funzioni del tag c’è anche quella di sopperire a eventuali problemi di caricamento nel caso di connessioni lente nonché, non tutti lo sanno ma la nostra guida SEO non tralascia nulla, di permettere la lettura agli screen readers utilizzati dalle persone cieche o ipovedenti.
- Utilizzo delle immagini: le immagini sono importanti in un sito, aggiungono valore, ma bisogna sceglierle opportunamente. Devono essere nitide, coerenti con il topic, posizionate in modo adeguato rispetto al testo e soprattutto non devono avere dimensioni, in termini di peso, eccessive per scongiurare un rallentamento del sito che rappresenta sicuramente un fattore penalizzante lato SEO. E’ buona norma mantenere coerenza fra il nome del file e l’ALT che sarà associato.
- Struttura del sito: deve essere “gerarchica” o “ad albero” per essere facilmente scansionabile dagli spider dei motori di ricerca. Inoltre tutte le pagine interne del sito dovrebbero essere tra loro collegate per sostenersi a vicenda da un punto di vista SEO. Importantissimo è verificare frequentemente che non ci siano link rotti che portino a pagine inesistenti (il classico errore 404).
Ottimizzazione dei contenuti/SEO Copywriting
I contenuti del sito sono, insieme ai backlink (di cui parleremo più avanti), la parte più importante in ottica SEO.
Nella nostra guida SEO 2019, così come sarebbe stato nel 2018 e sarà sempre più negli anni a venire vogliamo ripetere anche noi la frase tormentone in campo SEO: “Content is King!”
Ogni pagina del sito dovrebbe contenere contenuti di qualità utili ed interessanti per gli utenti. Ogni sito dovrebbe essere ricco di contenuti per essere posizionato e mantenere la posizione nel tempo. Deve essere inoltre costantemente aggiornato con nuovi contenuti. Questo è il motivo per il quale molte aziende utilizzano un blog aziendale.
I contenuti devono essere unici ed originali. Non possono essere copiati da altri siti pena una penalizzazione SEO che incide sui risultati di ricerca e pena anche una brutta figura perchè è tutt’altro che difficile incappare in contenuti palesemente scopiazzati, soprattutto quando si sta approfondendo un argomento e si leggono molte pagine che trattano lo stesso argomento.
L’utilizzo delle parole chiave all’interno dei testi è probabilmente la pratica più conosciuta in ambito SEO, anche se l’algoritmo di Google cerca di perferzionarsi sempre di più in modo tale da valutare i contenuti in base alla scorrevolezza e al valore che apportano. L’utilizzo delle parole chiave, soprattutto nei titoli, è una pratica importantissima, ma bisogna fare molta attenzione a non esagerare ed utilizzarle nel modo giusto.
Ricordiamoci sempre che i testi vanno scritti per gli utenti e non per i motori di ricerca.
Nello scrivere i testi teniamo presente che gli utenti che leggono sul web non sono gli stessi che leggono un romanzo, o quanto meno quando sono sul web il loro comportamento cambia e la soglia di attenzione cala moltissimo. Generalmente vengono lette poche righe per decidere se il contenuto fa al caso nostro.
Diventa quindi importante scrivere utilizzando termini semplici, comprensibili da tutti, mantenere le frasi il più corte e scarne possibili. Ogni articolo o pagina è bene che incominci con un cappello che introduca gli argomenti principali trattati nell’articolo in modo da dare indicazioni preziose a Google, ma soprattutto all’utente, che potrà valutare se è atterrato su una risorsa pertinente al suo intento di ricerca oppure no.
Proprio in questa parte introduttiva è utile utilizzare, con equilibrio, il maggior numero di keyword possibile.
Un’accorgimento importante è evidenziare le parole chiave in grassetto (nella nostra guida SEO 2019 ci sentiamo ormai di affermare con certezza che Google non fa più differenza fra <strong> e <b> e gli editor attuali permettono facilmente di grassettare). Se ci sono concetti che si vogliono sottolineare ma che non corrispondono a parole chiave si può scegliere di evidenziarli con un colore diverso, sempre uguale in tutto il testo in modo da evitare arlecchinate.
Anche la differenziazione fra corsivo e grassetto, diffusa fino a qualche anno fa, sta perdendo di significato.
Se vuoi approfondire l’argomento leggi questo articolo –> SEO copywriting: come scrivere un articolo ottimizzato SEO
SEO Off Page
Questo paragrafo proprio non poteva mancare nella nostra guida SEO! Infatti un altro fattore da tenere in considerazione quando si parla di ottimizzazione SEO, sicuramente il più importante insieme alla scrittura dei contenuti, è l’attività di SEO off page. Per SEO off page intendiamo la gestione dei link in entrata (link bulding) cioè i link presenti su altri siti che puntano verso il nostro.
Google è stato creato basandosi sull’idea che le pagine con il maggior numero di link fossero anche le più interessanti e importanti e quindi quelle da premiare nei risultati di ricerca.
Dopo aver detto questo è facile intuire che maggiore sarà il numero di link in entrata verso il tuo sito, maggiore sarà la possibilità di meglio posizionarsi nella SERP dei motori di ricerca. Come esseri umani, siamo portati a pensare che un articolo letto sul sito della CNN o della BBC abbia più probabilità di essere veritiero piuttosto di un articolo scritto in un blog che magari non conosciamo. La ragione è che questi sono siti autorevoli e abbiamo fiducia nella loro veridicità. Google ha perfettamente capito che quando un utente effettua una ricerca sul motore si aspetta di ritorno una risposta che sia corretta ed affidabile. E lo fa presumendo che gli utenti linkino i siti di cui si fidano, che trovano interessanti o che offrano loro qualcosa.
La qualità del sito e delle pagina non è però solo calcolata sulla base della quantità dei link in entrata, ma anche sulla qualità di questi link.
Non tutti i link sono uguali e ci sono degli indicatori seguendo i quali Google stabilisce il PageRank del sito. Questi fattori vengono calcolati in base al sito da cui proviene il backlink e vanno dall’anzianità del sito, alla pertinenza rispetto all’argomento trattato e all’autorità.
Per migliorare il tuo PageRank avrai bisogno di più collegamenti da siti autorevoli. Google sa che i siti autorevoli non linkano i siti non autorevoli, ciò significa che più link si ottengono da siti di qualità, maggiore sarà la qualità del tuo sito.
Al contrario i link non autorevoli e che non hanno pertinenza col tuo business vengono percepiti da Google in modo negativo riflettendosi sul nostro PageRank. Per questo bisogna fare molta attenzione e controllarli continuamente.
Ma come funziona il PageRank di Google?
Questo sistema è stato chiamato PageRank dal fondatore Larry Page, uno dei fondatori di Google, anche se il termine “page” trae ancora in inganno diversi professionisti del settore (forse non hanno ancora letto la nostra guida SEO 🙂 ).
Google prende tutti i link in entrata e assegna al sito un numero compreso tra 1 e 10, in cui 1 rappresenta il meno autorevole e 10 il più autorevole.
Il Pagerank è una scala esponenziale nella quale è previsto che andare da 1 a 2 sia più facile che andare da 3 a 4, che a sua volta, è più facile che andare da 5 a 6 e così via fino a 10. Ed è facile intuire che i siti con PageRank 10 (o PR10) sono un numero molto piccolo.
Oltre alla quantità e qualità dei link in entrata è molto importante parlare del tema della pagina da cui proviene il link e del suo Anchor Text. Ha infatti molto più valore un link proveniente da una pagina che tratta lo stesso argomento della tua e con un Anchor Text (la parola cliccabile sul link) pertinente col tema trattato.
E’ ormai noto che da diverso tempo Google non sta aggiornando i Page rank dei siti, nel senso che non ne aggiorna la visualizzazione ma ne aggiorna i valori al suo interno. Per questo consigliamo l’utilizzo di un metodo alternativo per capire il grado di autorità del sito: si tratta del Domain Authority di Moz (eccolo). Pur essendo molto utile ricordiamo che è fatto approssimando l’algoritmo di Google, in quanto i criteri adottati sono quelli di Moz e quindi vanno sempre presi, come si dice, con le pinze.
Se vuoi approfondire l’argomento puoi leggere questo articolo –> SEO off page: che cos’è?
Oppure questo articolo –> Link building [SEO]: cos’è e come si fa
Local SEO
Molte delle ricerche eseguite su Google mostrano risultati per luoghi. Pensiamo soprattutto a ristoranti e locali, ma stanno sempre più crescendo le ricerche localizzate per qualsiasi azienda.
L’ottimizzazione dell’attività di local SEO si effettua tramite l’ottimizzazione della pagina Google My Business (qui). Come tutti i sevizi di Google è anche questo gratuito e basta un’iscrizione per apparire nei risultati di ricerca localizzati.
Se vuoi approfondire l’argomento puoi leggere questo articolo –> Local SEO: cos’è e come si fa
Social SEO
Una buona guida SEO 2019 non può non tenere in considerazione il fatto che i Social Media stiano diventando sempre più importanti per il business di qualsiasi azienda e giochino un ruolo molto importante anche per la strategia SEO. Le condivisioni, più dei like, sono considerate da Google quasi alla stregua dei backlinks.
Il discorso sui Social Media è molto vasto. Quello che possiamo dire è che Google non attribuisce la stessa importanza ad ogni canale social, prediligendo come è naturale ciò che appartiene al mondo Google (tipicamente Youtube ora che Google plus è stato chiuso) rispetto alle altre piattaforme social come Linkedin, Twitter, Facebook o Instagram.
Mobile Fisrt Indexing
Il 21 Aprile 2015 Google ha introdotto una modifica all’algoritmo che penalizzava lato SEO i siti non responsive. In pratica i risultati delle SERP delle ricerche effettuate da smartphone o tablet vedevano arretrare fortemente la posizione della pagina non responsiva.
Dall’anno scorso invece la situazione si è praticamente ribaltata. Se prima il sito doveva essere ottimizzato per desktop e preferibilmente per gli altri device, oggi deve essere ottimizzato prima per smartphone e tablet e poi preferibilmente per deskdop, da cui deriva il Mobile first.
Quindi la prima indicizzazione avviene sui dispositivi mobile poi si valuta la qualità del sito desktop. Se non esiste una versione mobile il sito viene indicizzato ugualmente ma il suo posizionamento sarà penalizzato.
Ancora una volta constatiamo come tutto è in continua trasformazione per cui acuista sempre più rilevanza mantenere ogni guida SEO costantemente aggiornata.
Oggi i CMS come WordPress o Joomla rendono automaticamente responsive il sito per cui non c’è molto da preoccuparsi, ma c’è qualcosa in più che puoi fare. Diversificare la versione desktop rispetto quella mobile seguendo le direttive del progetto AMP – Accelerated Mobile Pages (eccolo).
Non ti preoccupare ci sono già dei plugin che ti aiutano in questo, per cui è molto semplice produrre una versione AMP partendo da quella standard. La grafica risulterà un po’ più scarna ma la velocità di caricamento ne beneficerà e nel caso dei dispositivi mobili questa è una caratteristica di esperienza utente importantissima.
SEO Tools
Esistono molti SEO tools (detti anche strumenti SEO), sia a pagamento che gratuiti, che possono facilitare la vita dei consulenti SEO.
Esistono strumenti per la ricerca delle parole chiave, strumenti per l’analisi dei link in entrata, strumenti che analizzano la struttura del sito e ti danno informazioni su come migliorarlo, e molti altri ancora.
Di seguito la lista SEO tool che verrà costantemente aggiornata (se avete suggerimenti su altri strumenti SEO che secondo voi funzionano bene segnalateceli nei commenti).
Keywords & Copywriting
- Google Keyword Planner
- Bing Ads Intelligence
- Answer The Public
- Google Correlate
- Google Trends
- UberSuggest
Crawling & Spider
Mobile
WordPress
Velocità sito
Analisi
- Google Analytics
- Google Search Console
- Majestic
- Bing Webmaster Tools
- Browseo
- Buzzsumo
- Semrush
- Ahrefs
Social Media
Backlink
Conclusione
In questa lezione della tua SEO Academy preferita abbiamo parlato di SEO a 360°.
Crediamo di averti dato veramente informazioni di valore in modo semplice e pratico affinché tu possa incominciare a ottimizzare il tuo sito in autonomia.
Crediamo inoltre, grazie a questa guida SEO 2019, di aver sufficientemente ribadito come i motori di ricerca, Google in particolare sia continuamente in fase di miglioramento per avvicinarsi sempre di più al modo di ragionare di un essere umano al fine di comprendere sempre meglio l’intento di ricerca degli utenti in modo da fornire risultati sempre più utili e pertinenti alla query impostata.
Questo concetto è importante perchè ti deve spingere verso un continuo aggiornamento delle tue conoscenze. Oggi questa guida SEO ti fa partire con il piede giusto, ma il mondo Google continuerà a cambiare e dovrai adeguarti di conseguenza. Come tutti noi del resto…
Ecco perchè ti consigliamo di seguire regolarmente la nostra SEO Academy che ti avvertirà di ogni novità oltre a garantirti tanti altri approfondimenti sul mondo SEO.
Vuoi migliorare il posizionamento SEO del tuo sito? Vuoi ottimizzare il sito, fare in modo che i tuoi clienti ti trovino su Google e battere la concorrenza? Contattaci! Studieremo la migliore strategia SEO per il tuo sito.
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