Benvenuto/a in questa nuova lezione della Growth Hacking Academy che affronterà il tema Personal Branding. Ancora oggi per molte persone – ma anche per molti imprenditori – è inusuale pensare a se stesse/i come ad un brand. Eppure vivendo in un’era digitale è probabile abbiano già un Personal Brand.

Se disponi di un account online qualsiasi: Facebook, Instagram, Twitter, Wiki, forum o altro, quello è il tuo personal brand. Devi solo decidere se ignorarlo o svilupparlo in modo attivo per creare nuove opportunità di lavoro o di business.

Spesso però il marketing di se stessi o self marketing, viene confuso con l’autopromozione. Vediamo dunque esattamente il cos’è il Personal Branding e come si fa.

Iniziamo subito!

 

Ti serve una lista dei tool per fare Growth Hacking?

Hai bisogno di tool per far crescere il tuo business? Vuoi utilizzare il Growth Hacking per i tuoi clienti e vuoi capire che tool hai a disposizione? Nessun problema, ti diamo noi la lista completa. GRATIS!

 

Personal Branding: cos’è?

Ecco la Personal Branding definizione “ufficiale” data da Wikipedia:

 

Il Personal Branding è l’attività con cui prima si consapevolizza e poi si struttura il proprio brand ovvero la propria marca personale.

 

Ma qual’è il Personal Branding significato?

Coniato nel 1997 da Tom Peters, con il temine Personal Branding si ci riferisce abitualmente alla capacità di individuare, valorizzare e promuovere i propri assets personali ad una audience alla stregua di un prodotto. È la capacità di comunicare in modo efficace ciò che ci distingue dagli altri e che vogliamo gli altri vedano in termini di competenze tecniche e relazionali, esperienze, comportamento, valori, personalità e stile.

È il modo semplice, interessante e intuitivo in cui narri la tua storia e con la quale ti connetti e crei engagement con la tua audience e le permetti di riconoscersi nel “prodotto” e nei valori che questo vuole rappresentare.

Professionalmente è l’immagine, la percezione che gli altri hanno di te e, per estensione, dei tuoi prodotti/servizi, nonchè la tua capacità di influenzare positivamente tale percezione. Non a caso Jeff Bezos, fondatore e CEO di Amazon, definisce il Personal Brand come “quello che la gente dice di te una volta che sei uscito dalla stanza”.

 

Personal branding

Free image from Pixabay

 

Perché fare Personal branding?

Dopo avere compreso il Personal Branding cos’è, vediamo adesso insieme alcuni dei motivi per i quali dovresti farlo e i benefici che ne puoi trarre:

  • in un mercato globale, altamente competitivo e in cui il rischio lavoro è alto e il vecchio modello del posto a vita non sembra più funzionare, essere bravi non basta. Occorre differenziarsi, rendersi rilevanti e saper comunicare bene e con i canali giusti i motivi per i quali la tua audience dovrebbe scegliere te e non altri;
  • una forte personal Brand Identity può conquistare la mente dei clienti, creare fiducia, ampliare la tua audience e così facendo far crescere un business in modo rilevante;
  • permette di connettersi con i clienti “ideali” e costruire con loro delle relazioni di valore e durature nel tempo;
  • consente una riduzione dei costi e dei tempi di prevendita in relazione alla sua capacità di attrarre clienti realmente interessati;
  • permette di essere visti come esperti di un settore, nicchia o area di competenza e aiuta ad accrescere la fiducia dell’audience verso il brand.

 

Ti serve una lista dei tool per fare Growth Hacking?

Hai bisogno di tool per far crescere il tuo business? Vuoi utilizzare il Growth Hacking per i tuoi clienti e vuoi capire che tool hai a disposizione? Nessun problema, ti diamo noi la lista completa. GRATIS!

 

A chi serve fare Personal Branding?

Ci sono diverse categorie a cui farebbe sicuramente comodo un’attività di Personal Branding. Vediamole insieme.

 

1- Diplomati e neolaureati in cerca di una occupazione o impiegati d’azienda che vogliono fare carriera o riqualificarsi

Alcuni studi e ricerche mostrano che le Risorse Umane della maggior parte delle aziende italiane utilizzano la rete (in particolare Facebook e Google) per acquisire informazioni sui possibili candidati.

Altri evidenziano invece di come si è portati ad assumere collaboratori e fare business con individui che conosciamo e di cui abbiamo fiducia.

Altri ancora di come il fatto di essere fortemente riconoscibili in rete, il possedere un network di influenza e il fatto di poterla esercitare sui social media in loro favore costituisca per le aziende un titolo preferenziale.

 

2- Freelance, consulenti, esperti o “solopreneur” che vogliono avviare un’attività da libero professionista o riposizionarsi in ambito digitale o offline

Le persone amano comprare da altre persone e il fatto che in questo caso dietro una marca o logo vi sia una persona vera con la quale relazionarsi costituisce un vantaggio.

Per richiedere i tuoi servizi occorre però che tu sia visibile online e costruire un tuo Personal Brand è forse il modo più importante per presentare te stesso online e offline; instillare nei clienti attuali o potenziali la certezza che la promessa di risoluzione del loro problemi verrà mantenuta. Spetterà poi a te con le tue capacità e competenze cercare di rimanere influente nella loro mente.

 

3- Imprenditori, top manager, professionisti per rafforzare la credibilità della propria impresa o attività professionale

In ambito aziendale lo sviluppo del Personal Brand di imprenditori, top manager, amministratori delegati e professionisti è poco applicato. Grazie alla loro rete di influenza, alla loro reputazione ed efficacia comunicativa, questi soggetti potrebbero invece apportare dei benefici ai prodotti e servizi associati ai loro nomi o a quelli prodotti dalle aziende per le quali lavorano.

Questi benefici si misurano in termini di:

  • maggiore fiducia: le persone credono molto di più alle persone che conoscono invece che ai messaggi promozionali delle aziende;
  • visibilità: il personal branding di top manager, amministratori delegati e venditori associati a quello aziendale migliorano l’immagine di quest’ultima e possono diventare un prezioso veicolo di marketing;
  • maggiori opportunità di business: l’espansione del Personal Brand apre a nuove opportunità di rivolgersi a nicchie differenti, sia all’interno del settore di competenza principale del brand aziendale sia in settori ad esso complementari.

 

Personal branding esempi

Free to use image from Google Images

 

Come fare Personal branding?

Personal Branding manager, Personal Branding coaching, Personal Branding video, libri di Personal Branding, strategie di Growth Hacking e Guerrilla Marketing, attività di Digital PR, corso di Personal Branding.

Come vedi sono molti i soggetti a cui relegare lo sviluppo e promozione di un Personal Brand o le modalità per acquisire le conoscenze necessarie e fare da sé.

Qualunque sia la strada scelta questa non può però prescindere dal considerare alcuni pratici e utili consigli. Vediamoli insieme!

 

Costruzione di un Personal Brand

Come costruire un Personal Brand? Il punto d’inizio muove da una analisi introspettiva riguardo te stesso e il tuo business. Questa ti consentirà di identificare e definire quali sono i tuoi attuali assets (competenze e qualifiche, passioni ed interessi, valori e credenze).

Basandoti su questi assets definirai poi qual’è la tua mission (cosa vuoi fare) e la tua vision (a quale scopo lo vuoi fare) e, molto importante, qual è il messaggio che vuoi trasmettere. Dovrai infine decidere quali tratti della tua personalità il tuo self brand debba riflettere.

Per fare tutto ciò ti aiuterà porti delle domande come queste:

  • Qual’è la mia area di eccellenza?
  • Quali sono gli obiettivi di business che voglio raggiungere?
  • Attorno a che cosa voglio costruire il mio business?

 

Il passo seguente è quello del Personal Brand positioning o professional positioning. Dovrai cioè cercare di capire in quale area del mercato del lavoro collocarti in base alle tue skills e expertise.

Una volta fatto questo andrà definita la tua Unique Selling Proposition (USP), la proposta di valore con la quale di differenzi dai competitors.

Questa fase implica una analisi del mercato, dei competitor, dei tuoi punti di forza e debolezza, la definizione di KPI. In questa fase ti sarà utile porti domande come queste:

  • Cosa mi o ci rende unici rispetto alla concorrenza?
  • Qual è il mio target audience?
  • Quali sono i miei punti di forza e di debolezza?

 

Per una analisi approfondita possono essere utilizzati alcuni metodi quali la SWOT analysis (vedi anche i modelli SOSTAC, 5S e 5W)., oppure possono essere utilizzati dei framework visuali di business design come il Personal Branding Canvas.

 

Strategie di personal branding

Image from bigname.it

 

Si tratta di modello visuale basato su un approccio Lean che consente seguendo le 9 sezioni in cui è suddiviso di identificare la propria USP. Al contempo permette anche di ottenere risultati in termini di visibilità, credibilità, rispetto, notorietà,… e di definire un’efficace Personal Branding strategy.

 

Promozione del tuo personal brand

Una volta definita un’accattivante USP per una specifica target audience e creato un Brand che risulti attrattivo per quest’ultima, è ora di passare alla fase promozionale. Questa può prevedere l’implementazione di strategie di Personal Branding convenzionali e non e l’utilizzo di canali diversi tra i quali riportiamo:

 

1- Content marketing

Crea una Content Strategy. La produzione e distribuzione gratuita di contenuti di qualità e utili per il tuo target audience è uno dei modi più efficaci per costruire il tuo brand personale e diventare una autorità nel mercato in cui ti proponi.

Tra le diverse tipologie di contenuti utilizzati troviamo: blog post, podcast, video, infografiche, webinar, Personal Branding PDF guides, case studies.

Tra i canali più comunemente utilizzati troviamo invece: blog e siti web, podcast directories (iTunes, Google play music, TuneIn,…), social media (LinkedIn, Facebook, Instagram,…), email, Slideshare e forum come Quora e Reddit.

 

2- Storytelling

Brand identity

Free image from Pixabay

 

Dietro ogni business vi è una visione, passione, coraggio, competenza, esperienza, emozione, in altre parole una storia da narrare e che l’audience vuole ascoltare. Lo storytelling è un’ottima forma di comunicazione con la quale comunicare un brand ad una specifica audience attraverso una storia, creare negli interlocutori engagement ed acquisire credibilità e riconoscersi nei valori che il prodotto vuole rappresentare.

 

3- Social networking

Personal branding guida

Free image from Pixabay

 

Le varie piattaforme social sono uno straordinario mezzo per la promozione di un Personal Brand (Facebook ads, Instagram stories,…) e la loro importanza non può essere quindi ignorata. Per questo motivo ottimizza i tuoi profili social a partire da Linkedin, Facebook e Instagram e costruisci intorno al tuo Personal Brand una community della quale diventare leader, con la quale interagire e condividere contenuti.

Per costruire la tua community e creare e mantenere con essa delle relazioni di valore, crea dei gruppi Facebook privati, partecipa a eventi live o crea dei siti nei quali i membri, dietro un piccolo compenso mensile, possano avere accesso a contenuti esclusivi. Non dimenticare inoltre di:

  • seguire gli influencer del tuo settore;
  • mantenere online una presenza attiva;
  • partecipare alle discussioni sulle varie piattaforme;
  • creare dei contenuti di qualità da condividere regolarmente;
  • rispondere ai commenti ed alle obiezioni.

 

4- Blogging

Personal branding pdf

Free image from Pixabay

 

Avere un blog o sito personale è una componente importante quando si parla di Personal Brand, occorre perciò che sia correttamente ottimizzato per le conversioni e in grado di assicurare al visitatore la migliore User Experience (UX).

Il blog o sito personale è anche il biglietto da visita, il primo touchpoint con il quale l’audience interagisce e trae il suo giudizio sul brand e sul business. Particolare cura deve essere perciò riservata all’ottimizzazione di alcuni elementi chiave della homepage e delle landing pages del sito. Tra questi elementi ritroviamo:

  • logo: deve essere professionale possibilmente creato da un designer;
  • value proposition: deve essere chiara e ben visibile nella parte alta della homepage;
  • immagini: devono essere di qualità alta (in particolare la brand image) e distinte da quelle utilizzate nei profili social;
  • social proof: aggiungi il logo di ogni pubblicazione o media nei quali sei stato menzionato così come delle testimonianze dei clienti;
  • Call to Action (CTA): assicurati che nei contenuti sia sempre presente una chiara CTA e che i relativi collegamenti siano funzionanti;
  • about page: è la pagina nella quale puoi narrare la tua storia e farti conoscere dalla tua audience;
  • pagina prodotto/servizio: assicurati che tutti i prodotti e servizi siano correttamente elencati e che per i tuoi visitatori il processo di conversione sia semplice da realizzare;
  • pagina di contatto: assicurati della correttezza dei dati presenti nella tua pagina di contatto.

 

5- Visibilità

Un’altra componente importante a cui pensare quando si fa Personal branding online è quella legata al mettere in campo un’efficace strategia di visibilità del brand. Questa basicamente può essere ottenuta in modo immediato attraverso l’acquisto di pubblicità a pagamento o l’adesione a campagne PPC (pay-per-click).

Altra possibilità, ma nel medio lungo periodo, è quella del ricorso a tecniche SEO – per favorire il posizionamento organico dei contenuti nella pagina dei risultati dei motori di ricerca (SERP) – e di e Growth Hacker.

Altri modi per acquisire visibilità sono i seguenti:

  • Digital PR: attività di public relation sui canali digital ma anche su quelli di outbounding marketing: TV, radio, carta stampata;
  • Guest blogging: è una tecnica di link building che consiste nello scrivere e pubblicare degli articoli e pagine che la tua audience legge per un altro blog;
  • Discorsi in pubblico: riguarda la partecipazione a meetup, eventi live e conferenze di interesse della tua audience.

 

Personal Branding esempi

Per capire meglio di cosa esattamente si tratta (e per ispirarti) vediamo ora qualche esempio di Personal Branding di successo, noti e meno noti.

 

1- Steve Jobs

Self marketing

Free to use image from Google.com

 

Carismatico co-fondatore di Apple, lo ricordiamo anche per il suo sapere trasformare le sue presentazioni in eventi unici. Attento, scrupoloso, perfezionista, amante del design, non lasciava mai nulla al caso. Riguardo al Personal Branding, Steve Jobs ci ha lasciato molto con quel famoso discorso davanti agli studenti della Standford University. Il video su Youtube (eccolo) ha già avuto più di 32 milioni di visualizzazioni.

Ecco 3 brevi quote riportate in un da Henna Inam (che trovi qui):

  1. “il tempo è limitato non lo gettare via vivendo la vita di qualcun altro. […] E molto importante, abbi il coraggio di seguire il tuo cuore e le tue intuizioni”.
  2. “pensa in modo diverso […] quelli che vedono le cose in modo differente […] quelli che sono abbastanza pazzi da credere di potere cambiare il mondo sono quelli che lo fanno”.
  3. “essere l’uomo più ricco nel cimitero non fa per me…andare la sera a letto sapendo di avere fatto qualcosa di meraviglioso …questo è quello che fa per me”.

 

2- Richard Branson

Diventare famosi

Free to use image from Google Images

 

Branson è un perfetto esempio di come un ben nutrito Personal Branding possa fare la fortuna professionale di qualcuno.

A scuola non andava bene e a 16 anni abbandonò gli studi. Nonostante questo è riuscito comunque, grazie al suo spirito combattivo e di avventura, a diventare un imprenditore multi milionario. I tratti del suo carattere si ritrovano in ogni affare così come in ogni talk, seminario o conferenza a cui partecipa.

Basta ricordare come ha fondato la Virgin Airlains:

Branson doveva prendere un volo da Puerto Rico alle Isole Vergini britanniche ma poche persone avevano prenotato ed il volo venne soppresso. Branson quasi per gioco chiamo una società privata, organizzò un charter e su una lavagna scrisse “Virgin Airways 39 dollari solo andata per le Isole Vergini britanniche”. Il volo fu presto pieno e segnò la nascita della compagnia (Swati Joshi).

Riguardo al Personal Branding ha dichiarato: “Un brand è molto più di un nome o di un logo: è una promessa e un contratto con ogni cliente con il quale hai a che fare.”

 

3- Serena Basetti

È l’esempio di come si possa fare Personal Branding utilizzando tecniche di marketing non convenzionali. Delusa per non riuscire a trovare lavoro, dietro lo pseudonimo di “Saradisperata” pubblicò nel 2006 su un blog di spinder creato ad hoc un post provocatorio dal titolo “Mi vendo per un posto di lavoro”.

Nel post si diceva pronta a concedersi per una notte in cambio di un contratto a tempo indeterminato con un salario minimo di 1.200 euro. Il post suscitò clamore, in poco tempo contava 3.500 commenti e venne ripreso dai media. Tempo una settimana le arrivò la proposta di scrivere e pubblicare un libro che dalla sua uscita conobbe un discreto successo.

 

Personal Branding tools

In una epoca di Digital Transformation sono cambiati anche gli strumenti per fare Self Branding. LinkedIn soprattutto, ma anche Google Hire, Xing, Meetup, Spiceworks, Data.com,… sono questi i nuovi strumenti promozionali.

A questi si sommano tutta una serie di Personal Branding Tools tra i quali ritroviamo:

 

1- Canva

Canva (eccolo) è uno strumento di grafica che ti permette in modo facile e intuitivo di creare e personalizzare dei progetti grafici anche a chi non dispone di particolari competenze tecniche.

 

2- Google Alerts

Google Alerts (lo trovi qui) è un tool gratuito creato dalla società di Mountain View per monitorare la Web Reputation. Il tool consente di tracciare le pagine web e creare degli avvisi che si ricevono via email, rispetto alla rilevazione ed utilizzo di determinate parole e argomenti.

 

3- Mention

Mention (vai al sito) è una piattaforma di Social Media Monitoring, svolge cioè funzioni analoghe a quelle di Google Alerts ma anche sui social media. Con questo tool potrai così monitorare parole e argomenti contenuti in diverse piattaforme web. Se stai costruendo il tuo Personal Brand, il tool è perfettamente idoneo per monitorare tutte le menzioni anche nella sua versione free.

 

4- Klout

Klout (eccolo) è una delle applicazioni web maggiormente conosciuta ed è ritenuta affidabile nel valutare il livello d’influenza generato dai propri contenuti su diverse piattaforme (Facebook,Twitter, LinkedIn, Instagram, FourSquare,…). La misura è data da un punteggio da 0 a 100 e per farlo funzionare basta collegare i propri account social con quello di klout.

 

5- Meetup

Meetup (sito) è una piattaforma che consente di connettere persone accomunate da dai medesimi interessi presenti nella loro area. I Meetup sono incontri reali in cui membri e organizzatori  si riuniscono di persona per conoscersi, discutere e praticare attività relative ai loro interessi in comune”.

La piattaforma è quindi un valido mezzo per chi vuole continuare a costruire il proprio brand offline.

 

Personal Branding: libri

Di seguito riportiamo alcuni titoli di libri tra quelli maggiormente consigliati riguardo al tema Personal Branding.

 

1- Luigi Centenaro e Tommaso Sorchiotti: Personal Branding. Promuovere se stessi online per cercare nuove opportunità 

Si tratta di un libro completo e per questo consigliato in particolar modo da chi si approccia per la prima volta al mondo del Personal Branding.

 

 

2- Riccardo Scandellari: Fai di te stesso un brand. Personal branding e reputazione online

Conosciuto nel mondo del web col nome del suo blog: Skande, in questo libro Riccardo Scandellari si rivolge a tutti coloro che hanno la necessità di costruirsi un brand ed acquisire e gestire la visibilità acquisita.

 

 

3- Seth Godin. La mucca viola. Farsi notare (e fare fortuna) in un mondo tutto marrone

Autore di numerosi bestseller internazionali, nonché uno dei blogger di marketing più celebri del mondo, Seth Godin in questo libro spiega come mettere una Mucca Viola (qualcosa fenomenale, inatteso, entusiasmante) in tutto ciò che ideate per arrivare a una soluzione di prodotto che non passi inosservata. Il libro vuole essere un manifesto per coloro che vogliono creare prodotti o servizi che rimangano memorabili.

 

 

Conclusione

Arrivati a questo punto hai sicuramente più chiaro cos’è e come fare Personal Branding, cosa fare per far conoscere il tuo brand personale e quali tecniche e tool utilizzare.

Tutte le tecniche che hai trovato in questa lezione sono approfondire nelle precedenti lezioni della nostra Growth Hacking Acadamy, perchè si, se te lo stai chiedendo, il Growth Hacking può essere utilizzato per le attività di Personal Branding.

Per questo corri a leggere le lezioni precedenti e rimani aggiornato con le lezioni della tua Growth Hacking Academy preferita! Nelle prossime lezioni andremo sempre più in profondità per capire sempre meglio cos’è il Growth Hacking, le tecniche ed altri tool che utilizza.

 

Vuoi una consulenza per far crescere il tuo Personal Brand? Contattaci! Grazie al Growth Hacking studieremo e implementeremo la migliore strategia per raggiungere il tuo obiettivo.

Vuoi diventare un Growth Hacker? Contattaci! Valuteremo il corso adatto a te.

Vuoi chiederci info o parlare con noi? Contattaci! Siamo qui per questo.

  • Readers Rating
  • Rated 4.9 stars
    4.9 / 5 (11 )
  • Your Rating


Invia commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *